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Massimiliano Varrese, un lutto ha segnato la sua vita: “È stato ucciso”

News tv. “È stato ucciso”: Massimiliano Varrese, il drammatico racconto – In questi ultimi giorni Massimiliano Varrese, uno dei protagonisti di quest’ultima edizione del “Grande Fratello Vip”, la prima mista nella storia del longevo programma, ha rivelato in confessionale che purtroppo in passato ha subìto una dolorosa perdita che ha stravolto la sua vita. (continua a leggere dopo le foto)

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“GF Vip 8”, Massimiliano Varrese, un lutto ha segnato la sua vita: cos’è successo

Durante la sedicesima puntata del “GF Vip 8”, Alfonso Signorini si è focalizzato sulla vita di Massimiliano Varrese, in particolare modo sulla sua carriera e sull’evento che l’ha segnata per sempre. Ampio spazio alla vicenda dell’omicidio dello zio a cui l’attore era particolarmente legato poiché i due erano cresciuti insieme. L’uomo è stato ucciso in discoteca. (continua a leggere dopo le foto)

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Massimiliano Varrese parla dell’omicidio dello zio

Nel video di presentazione incentrato sugli eventi settimanali, il gieffino ha detto: “Mi sono fatto carico di un senso di colpa più grosso di me per l’omicidio di mio zio. È successo nel periodo in cui ho avuto più successo. Mio zio era il mio idolo, ho passato l’infanzia con lui. All’epoca aveva l’età che ho io adesso e un bambino di 5 anni, e allora gli ho detto: ‘Zio, facciamo una bella cosa. Non andare più in discoteca, vieni a lavorare per me, ti pago io i 100 euro della serata’. Poi non ho mantenuto questa promessa, non so perché. Pochi mesi dopo mi arriva la telefonata dell’omicidio di mio zio in discoteca, stava facendo il buttafuori, e da lì è cambiato tutto. A causa di questo senso di colpa ho distrutto tante cose e iniziato un percorso di grande sofferenza, autopunizione. Ho cominciato a perdere i contratti, ho distrutto la mia vita, la mia carriera. Dopo tutti questi anni, è ora che torni a riprendermi l’affetto, l’amore”. (continua a leggere dopo le foto)

“È stato un lungo percorso…”, il racconto choc al “GF Vip 8”

Chiamato nella Mystery Room, Massimiliano Varrese ha detto: “È stato un lungo percorso, i primi anni nemmeno me ne sono reso conto. Ho un po’ associato il mio successo. All’epoca mi stavo trasferendo a Los Angeles in una delle agenzie più grosse di Hollywood, poi non ho più voluto saperne nulla per un paio di anni… In quel periodo ho vissuto in campagna senza cellulare con il mio cane. Ogni tanto andavo a trovare i miei a casa loro. Ho sentito vicino i miei due amici di infanzia, Checco e Lorenzo, però lì ho scoperto che le cose disastrose della vita, quelle che non possiamo controllare, ci insegnano delle grandi cose. Noi abbiamo sempre una scelta: soccombere a determinate situazioni dolorose o crescere. Attraverso le mie sofferenze ho capito che avevo forse un dono, una missione: poter regalare anche agli altri la capacità di sognare. Ho realizzato tanto dai miei sogni. Visto che avevo distrutto quello di lavorare a Hollywood, ho deciso poi di insegnare ai ragazzi in un’Accademia la voglia di tornare a sognare. Credo che oggi ai giovani manchi il coraggio di sudare per arrivare alla meta”.

Massimiliano Varrese si commuove parlando dell’omicidio dello zio

Massimiliano Varrese a proposito della notte dell’omicidio dello zio ha rivelato: “Mi sono svegliato alla stessa ora con dei dolori lancinanti al petto. Ancora ricordo la stanza d’albergo in cui alloggiavo, i suoi colori e odori… La mattina alle 6:00 arriva la telefonata da mio padre e io gli dico: ‘Hanno ucciso zio Massimo, vero?’ Me lo sentivo. Ho avuto come delle visioni, una sensazione forte. Da quando sono piccolo ho questi sentori importanti, ma l’ho sempre tenuto per me. Quella volta però era più intensa. Da quel giorno ho chiamato la mia ex agente, chiedendole un sostegno, ma lei mi ha liquidato dicendo che aveva da fare e ha chiuso il telefono. Quel click ne ha fatto scattare un altro nella mia testa e nulla è stato come prima”.

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