SOCIAL. La tragica scomparsa di Giulia Cecchettin ha scosso l’intera comunità, con dettagli orribili che emergono dall’autopsia. La giovane studentessa, vittima di un atroce delitto, ha perso la vita dopo una disperata lotta per la sopravvivenza. Filippo Turetta, l’ex fidanzato e principale sospettato, si trova ora di fronte alla possibilità di un aggravante di crudeltà nell’omicidio di Giulia.
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L’autopsia di Giulia Cecchettin
L’autopsia di Giulia Cecchettin ha rivelato dettagli inquietanti sulla natura del suo assassinio. Con ben 26 ferite rinvenute sul suo corpo, l’esame ha mostrato segni di una lotta estrema, tra cui ferite difensive sulle mani e una coltellata fatale al collo. Questi elementi suggeriscono che Giulia abbia combattuto strenuamente contro il suo aggressore, cercando inutilmente di fermare le coltellate. La sua tragica fine è stata segnata da un’ultima, decisiva ferita al collo, confermando la brutalità dell’attacco.
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L’analisi dettagliata
L’analisi dettagliata delle 26 ferite rinvenute sul corpo di Giulia Cecchettin, rinvenuto in una scarpata presso il lago di Barcis, ha fornito informazioni cruciali per l’inchiesta. Secondo l’ordinanza firmata dal Gip Benedetta Vitolo, alcune di queste ferite sono state inflitte post mortem, come riportato dal Corriere della Sera, indicando la possibilità di un trasporto o trascinamento del corpo dopo l’uccisione. Tra le ferite riscontrate, quelle alla testa sembrano essere state causate da una violenta caduta, probabilmente nel momento in cui Giulia ha tentato di fuggire dall’auto di Turetta nell’area industriale di Fossò. Al momento, l’esame autoptico, in corso nell’obitorio della Medicina Legale di Padova, è ancora in fase di svolgimento. Iniziato intorno alle 9 del mattino, l’autopsia sta proseguendo da oltre 7 ore, senza previsioni certe su quando potrà concludersi. Gli accertamenti in corso non si limitano alla determinazione dell’ora e della causa del decesso, inizialmente attribuito a uno ‘shock emorragico’, ma includono anche ricerche su eventuali tracce di violenza sessuale e indagini genetico-forensi per verificare la presenza sul luogo del crimine di persone oltre all’indagato.
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Il prolungamento delle operazioni autoptiche influenzerà anche la definizione della data dei funerali di Giulia, un dettaglio atteso con ansia e dolore dalla comunità e dai familiari della vittima.
Interrogatorio e ricerche forensi
Mentre l’indagine continua, l’interrogatorio di Filippo Turetta è in corso, con la speranza di fare luce sugli eventi della tragica notte dell’11 novembre. Gli inquirenti e i legali del sospettato cercano di comprendere le dinamiche dell’omicidio, mentre gli esiti dell’autopsia giocano un ruolo fondamentale nel delineare la cronologia e la gravità delle ferite inflitte a Giulia. Questi risultati sono cruciali per stabilire la presenza dell’aggravante di crudeltà e la premeditazione, elementi che potrebbero influenzare significativamente l’esito del processo.