Ricordiamo tutti il delitto di Avetrana. Michele Misseri ha confessato di aver ucciso la nipote 15enne, Sarah Scazzi nell’estate 2010, ma fu arrestato solo nel 2017. Nel corso degli anni Misseri ha cambiato versione tante volte, ma oggi continua a dichiararsi l’unico colpevole del delitto. Chi invece resta in cella nel carcere di Taranto sono sua moglie Cosima Serrano e sua figlia Sabrina, condannate all’ergastolo con sentenza definitiva perché ritenute le carnefici di Sarah. Sono passati 8 anni e Michele Misseri presto sarà libero.
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Michele Misseri presto libero dopo 8 anni di carcere
Torna libero Michele Misseri. ‘Lo zio’ a febbraio finirà di scontare la sua pena a 8 anni nel carcere di Lecce per l’occultamento del cadavere di Sarah Scazzi. Il 69enne, nonostante continui ad addossarsi tutte le colpe dell’omicidio uscirà per buona condotta accordata al “detenuto modello” e dagli abbuoni derivanti dalla norma “svuota carceri” (continua dopo la foto)
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Libero a febbraio
Aveva 56 anni quando confessò al pm Mariano Buccoliero di aver molestato e assassinato la nipote Sarah e di aver nascosto il cadavere in una cisterna interrata di contrada Mosca, nelle campagne di Avetrana, ultimo centro abitato della provincia di Taranto prima di incamminarsi nel Salento. Oggi Michele Misseri ha 69 anni e “tornerà in libertà prima di fine di febbraio“, conferma il suo avvocato Luca Latanza.
Gli sconti ottenuti grazie alla buona condotta e in ossequio alla legge svuota carceri l’hanno ridotto di poco più di un anno. più di 400 i giorni che tagliato ad una detenzione che avrebbe dovuto concludersi nel 2025. Dunque Misseri a marzo trascorrerà da uomo libero il suo 70esimo compleanno. (continua dopo la foto)
L’unico colpevole
Nel corso degli anni Michele Misseri ha cambiato la sua versione più volte: nel 2010 confessò al pm l’omicidio di Sarah e indicò anche il luogo dove si trovava il corpo della 15enne. Nove giorni dopo ritrattò e coinvolse anche sua figlia Sabrina. Successivamente ritrattò ancora e si addossò nuovamente tutte le colpe. Ad oggi il contadino continua a ritenersi l’unico responsabile e che la moglie e la figlia sono innocenti.