
A 42 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, una nuova voce rompe il silenzio. È quella di una compagna di scuola della 15enne vaticana, che ha deciso di parlare per la prima volta in televisione. Il suo racconto, diffuso a ridosso dell’anniversario della scomparsa, apre scenari già noti ma mai confermati, e punta il dito su un nome che torna con inquietante frequenza. Ecco cosa ha raccontato la testimone, e perché il suo intervento potrebbe pesare ancora oggi nel mistero che avvolge il caso.
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La testimonianza inedita: “Emanuela fu avvicinata da un prelato”
La nuova dichiarazione arriva a 42 anni esatti dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, e a rilasciarla è un’amica d’infanzia della ragazza, durante il programma Far West su Rai 3. La donna, che ha scelto fino ad oggi il silenzio, ha raccontato: “Eravamo molto unite, passeggiavamo e pattinavamo spesso anche dentro al Vaticano. Un giorno, nei giardini, un prelato fece degli apprezzamenti su Emanuela. Lei si avvicinò, lui l’abbracciò”. Un episodio che la testimone collega direttamente al fascino naturale della ragazza, ma che assume oggi un peso ben diverso, anche alla luce di altri racconti convergenti. Durante il confronto con alcune immagini, la testimone si sarebbe soffermata su una foto dicendo: “Potrebbe essere lui”.

Caso Orlandi, l’amica di Emanuela rompe il silenzio dopo 42 anni: “Ricevette apprezzamenti da Marcinkus”
In quell’immagine c’era monsignor Paul Marcinkus, già coinvolto nei capitoli più oscuri della finanza vaticana e più volte citato nel caso Orlandi. A inchiodarlo nel tempo erano state le dichiarazioni di Sabrina Minardi, ex compagna di Enrico De Pedis, che lo descrisse come un uomo interessato a “soldi e ragazzine”, sostenendo che fosse proprio la Banda della Magliana a procurargli entrambi. Minardi raccontò anche di aver portato Emanuela in una villa a Torvajanica, dove l’allora potente prelato sarebbe arrivato a bordo di un’auto con targa vaticana e si sarebbe chiuso in una stanza con la ragazza.
Un altro testimone, Antonio Vignera, che con Emanuela frequentava la scuola di musica e che da adulto ha lavorato nei Musei Vaticani, ha aggiunto: “Marcinkus si ubriacava, teneva whiskey in casa. Aveva molte abitudini discutibili”. A supporto di questa ricostruzione anche Giuseppe De Tomasi, legato alla Banda della Magliana, che interrogato definì Marcinkus “un pedofilo”.
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