
Sembrava una sera qualsiasi nel centro di Treviso, ma per Matteo Bolzan si è trasformata in un vero incubo. Venerdì notte, dopo aver parcheggiato la sua Audi Q5 in piazza San Francesco, è tornato a riprenderla solo la domenica mattina, ignaro di ciò che lo attendeva. Aveva lasciato l’auto leggermente oltre le righe dello stallo, un’infrazione sì, ma di certo non rara. Eppure, quello che ha trovato al suo ritorno ha del surreale: sacchi dell’immondizia sparsi sul tettuccio, portiere graffiate con violenza, e soprattutto un biglietto dal contenuto fortemente offensivo.
Il foglietto, lasciato sul parabrezza, non lasciava spazio a interpretazioni:
«Perché non parcheggi entro i limiti? Occupare due spazi, oltre che un’infrazione, è maleducazione. Ignorante. Buffone.»
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Il racconto dell’automobilista: “Non me ne ero neppure accorto”
Bolzan ha provato a spiegare cosa può essere successo davvero. “Con il buio, sinceramente, non mi ero accorto di aver superato la linea. Davanti a me c’era un’altra macchina e sono andato un po’ più avanti del dovuto, per facilitare la manovra delle auto dietro”, racconta. Nessuna sfida al codice stradale, solo un gesto dettato dalla fretta o dalla poca visibilità. Lo stesso proprietario ammette la sua colpa senza troppe scuse: “La multa ci sta. Se ho sbagliato, la pago”.
Quello che invece non accetta, e che ha definito “sconcertante”, è la reazione sproporzionata e violenta di chi ha deciso di punirlo a modo suo. “Un vero e proprio raid”, lo chiama. E non ha tutti i torti: il veicolo danneggiato, il messaggio offensivo, l’immondizia rovesciata sono segnali chiari di una volontà punitiva deliberata.
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