
Un pomeriggio d’estate si è trasformato in tragedia sulla spiaggia libera di Montalto di Castro. Riccardo Boni, adolescente di 17 anni, è stato vittima di un fatale incidente mentre giocava con la sabbia insieme ai suoi fratellini. L’episodio è avvenuto nella giornata di giovedì 10 luglio, quando Riccardo ha deciso di scavare una profonda buca, trasformandola in un tunnel. Nessuno avrebbe potuto prevedere che quel momento di svago si sarebbe trasformato in una drammatica emergenza.
Il giovane, rimasto intrappolato sotto la sabbia, è stato travolto dal crollo improvviso della struttura che aveva creato. Nonostante la presenza di altre persone in spiaggia, nessuno si è accorto immediatamente dell’accaduto. Soltanto quando Riccardo non è stato più visto, sono partite le ricerche, ma il tempo si è rivelato un nemico implacabile.
Leggi anche: Tragedia in Italia, 17enne scava una buca in spiaggia: la morte terrificante, sepolto vivo
Leggi anche: Maxi incendio al campeggio, coinvolti centinaia di turisti: tra di loro anche la famosissima (VIDEO)

Un’intera comunità sconvolta
L’incidente ha lasciato sgomenta l’intera comunità locale, che fatica a comprendere come un semplice passatempo possa trasformarsi in un evento così drammatico. La storia di Riccardo si è rapidamente diffusa, sollevando interrogativi sulla sicurezza di attività apparentemente innocue e sull’importanza della sorveglianza durante i giochi in spiaggia.
Riccardo era il maggiore di tre fratelli e si trovava in vacanza insieme alla famiglia nei pressi del camping California, una zona frequentata da numerosi turisti durante la stagione estiva. I suoi fratellini, di 3 e 8 anni, avevano giocato con lui poco prima della tragedia, allontanandosi solo per un attimo dal luogo dell’incidente.
La dinamica: il tunnel e il crollo
Secondo la ricostruzione fornita da un testimone a Today, Riccardo Boni aveva realizzato un tunnel scavando una buca profonda circa un metro e mezzo. L’intenzione del ragazzo era quella di attraversare il tunnel, entrando da un lato per poi uscire dall’altro. Durante il tentativo, però, le pareti di sabbia hanno ceduto, seppellendolo completamente. “Non si vedeva più nulla”, ha raccontato il testimone, sottolineando come la sabbia fosse talmente compatta che “si sarebbe potuti camminare sopra senza accorgersi di niente”.
La zona scelta per il gioco si trovava a pochi metri dal mare e dalla struttura ricettiva, in un tratto di spiaggia spesso animato da famiglie e bambini. Nonostante la presenza di numerosi bagnanti, nessuno ha assistito direttamente al momento del crollo. La sabbia, resa più solida dall’umidità, ha impedito qualunque possibilità di fuga per il giovane.
Le condizioni della buca e la profondità del tunnel hanno contribuito a rendere particolarmente difficile individuare il punto esatto in cui Riccardo era rimasto intrappolato. Le prime ricerche sono state avviate in modo frenetico, ma la mancanza di segni visibili in superficie ha rallentato il ritrovamento.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva