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Luigi Berlusconi non è stato citato nel testamento del padre: le conseguenze

Luigi, figlio di Silvio Berlusconi, non è stato citato nel testamento dal padre. Nella parte in cui viene divisa l’eredità, l’ultimo figlio dell’ex premier è stato “dimenticato”. Paolo D’Agostino, avvocato di successioni ha spiegato, in un’intervista a Fanpage, che cosa è successo.

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Luigi Berlusconi non è menzionato nel testamento del padre: ora cosa deve fare

Si continua a parlare del testamento di Silvio Berlusconi, che è stato aperto a distanza di un mese dalla sua morte. Due punti del testamento del Cavaliere non sono ancora chiari: la lettera scritta a mano dall’ex premier durante il primo ricovero non fa nessun riferimento all’ultime genito, Luigi. Il secondo punto riguarda l’ultima compagna di Silvio Berlusconi, Marta Fascina: potrà continuare a vivere nella villa di Arcore? Sulla questione è intervenuto l’avvocato Paolo D’Agostino, membro della commissione Successioni dell’Ordine degli avvocati di Roma. Il testamento in questione è stato scritto e rivisto nell’arco di sedici anni.

L’ultima volta è stato nel 2022: “Cara Marina, Piersilvio, Barbara e Eleonora. Sto andando al San Raffaele. Se non dovessi tornare, vi prego di prendere atto di quanto segue. Dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a: Paolo Berlusconi, euro 100 milioni; Marta Fascina, euro 100 milioni; Marcello Dell’Utri, euro 30 milioni”. Manca dunque il nome del figlio Luigi, che viene però citato nel documento del 2006: “Lascio tutto il resto (con l’esclusione delle azioni di Fininvest, ndr) in parti eguali ai miei cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”. (continua dopo la foto)

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Luigi Berlusconi

Luigi Berlusconi non è citato nella lettera del testamento scritto nel 2022

Vuol dire che Luigi avrà degli oneri in meno? “Parlando in generale, quello che è stato fatto nel testamento si chiama legato: una disposizione particolare che va a un soggetto ben determinato. In questo caso, il legato è posto come onere su alcuni degli eredi. Tutti tranne uno”, ha spiegato a Fanpage l’avvocato Paolo D’Agostino. “Quindi, tutti gli eredi che sono stati menzionati dovranno contribuire pro quota alla soddisfazione dei legati, per quanto riguarda tutti e tre i beneficiari, come prevede l’articolo 662 del Codice civile”.

Possiamo, dunque, dedurre che non aver citato Luigi nel testamento sia stata in realtà una sorte di “favore” nei suoi confronti da parte di papà Silvio. Insomma, gli altri quattro figli dovranno contribuire, in proporzione all’eredità che hanno ricevuto, a versare complessivamente 230 milioni di euro a Marta Fascina, Paolo Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Il quinto figlio manterrà la sua quota intatta. (continua dopo la foto)

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Luigi Berlusconi

Marta Fascina resterà nella villa di Arcore?

Il motivo per il quale Luigi Berlusconi non sia stato citato nel testamento da suo padre non ci sono ancora chiari, e probabilmente non lo saranno mai. Voci non fondate dicono che all’ultimo genito, Marta Fascina non vada tanto a genio. In ogni caso, secondo l’avvocato D’Agostino, non ci sono gli estremi per impugnare il testamento.

Ora il secondo nodo al pettine: Marta Fascina continuerà a vivere nella villa di Arcore? “Il diritto di uso e abitazione della casa familiare è un legato ex lege, quindi un legato previsto espressamente per legge. Ma questo riguarda solo il coniuge”, ha specificato l’avvocato. “Fascina, da come ho capito, non è stata riconosciuta in alcun modo in maniera legale: né tramite matrimonio né tramite unioni civili”. Silvio Berlusconi avrebbe potuto concedere alla compagna il diritto di vivere a Villa San Martino: Se fosse stato scritto nel testamento, si poteva tranquillamente fare. Anche questo è considerato un legato, magari impegnando l’assegnatario dell’immobile a far godere la Fascina dell’immobile per i prossimi 10, 15, 100 anni, o fino alla data della sua morte”. Per tanto ogni decisione spetta ai figli del Cavaliere.

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