Gianluigi Nuzzi, conduttore del programma di prime time “Quarto Grado – Le Storie”, ha rilasciato un’intervista approfondita sulla sua esperienza nello studio di Rete 4. Dalle sue parole emerge il peso e la responsabilità di raccontare al pubblico i casi di cronaca più divisivi e complessi accaduti in Italia. Nuzzi ha anche confessato di un suo sentimento di forte indignazione provato proprio durante la sua conduzione. (Continua a leggere dopo la foto…)
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“Quarto Grado – Le Storie”, il programma che appassiona gli italiani
Gianluigi Nuzzi è pronto a tornare protagonista del venerdì sera su Rete4. Il giornalista riprenderà la conduzione di “Quarto Grado – Le storie” per tenere compagnia ai telespettatori con casi irrisolti di cronaca nera, insieme alla collega Alessandra Viero. Nello studio Mediaset, i due conduttori porteranno avanti la discussione e l’approfondimento su casi di cronaca che più hanno appassionato e diviso il pubblico portando anche alla luce nuovi documenti e interviste inedite.
Oggetto di dibattito, come sempre, ci sono sia casi più recenti che quelli del passato, forse dimenticati troppo in fretta e sul quale ci sono stati risvolti e nuove letture. Si tratta quindi di un programma che aiuta i telespettatori a comprendere meglio i fatti accaduti e i retroscena su casi trattati a volte troppo superficialmente dai media. Il format è apprezzato e a dimostrarlo sono i numeri di ascolti. Con 1.121.000 spettatori e il 7.5% di share, “Quarto Grado” continua ad appassionare il pubblico da casa. (Continua a leggere dopo la foto…)
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Gianluigi Nuzzi, l’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni
Nell’ultimo numero del settimanale TV Sorrisi e Canzoni, Gianluigi Nuzzi ha raccontato della sua lunga esperienza al timone di “Quarto Grado” durante la quale ha maturato tantissime conoscenze sui casi di cronaca più disturbanti e complessi del panorama italiano. Proprio avendo trattato così tanti casi negli anni, Nuzzi è arrivato ad una conclusione poco confortante. “Non sempre ci sono campanelli d’allarme” ha ammesso il giornalista riflettendo su cosa possa spingere alcune persone a compiere gesti tanto brutali. E poi spiegando la sua visione: “Credo in un crescendo di dinamiche psicologiche che possono lavorare sotto traccia”. Nuzzi ha poi sottolineato l’importanza della rieducazione in carcere, precisando: “Il lavoro degli educatori e degli psicologi nelle carceri dovrebbe essere più sostenuto e valorizzato dallo Stato, per evitare errori di valutazione”.
Il conduttore ha anche rivelato che alcune delle storie che presenta nel prime time di Rete 4 lo coinvolgono in modo particolare e talvolta lo toccano nel profondo. Uno in particolare lo avrebbe particolarmente scosso e idignato.
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