La decisione su Louis Dassilva
È arrivata poco fa la decisione della Procura, che ha formalizzato l’accusa di omicidio volontario aggravato contro Louis Dassilva, cittadino di origini senegalesi di 35 anni, arrestato nel luglio del 2023. Il sostituto procuratore Daniele Paci ha formulato quattro aggravanti contro Dassilva: motivi abbietti, crudeltà verso la vittima, approfittare dell’oscurità e delle condizioni di vulnerabilità della donna.
La premeditazione è un elemento chiave nelle accuse, suggerendo un’azione non solo violenta, ma meticolosamente pianificata. Attualmente detenuto, Dassilva è rappresentato dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi. La sua situazione sarà presto esaminata dal Tribunale del Riesame di Bologna, con un’udienza fissata per il 22 maggio per discutere la richiesta di revisione delle misure cautelari.
L’incidente probatorio, presieduto dal giudice Vinicio Cantarini, ha visto la testimonianza di Manuela Bianchi, nuora della vittima e figura centrale dell’inchiesta a causa della sua relazione extraconiugale con Dassilva. Le sue dichiarazioni hanno aggravato la posizione dell’accusato, rivelando che Dassilva l’avrebbe contattata subito dopo la scoperta del corpo, suggerendole come comportarsi con le autorità. Se confermate, queste affermazioni potrebbero implicare Dassilva non solo nell’omicidio, ma anche nella gestione del “dopo”.

Comunità divisa
La comunità si è divisa di fronte a questi eventi. Lunedì mattina, un gruppo di ventisei sostenitori di Louis Dassilva si è radunato davanti al tribunale di Rimini, esprimendo dubbi sulle accuse e preoccupazioni per le condizioni di salute di Dassilva, debilitato da uno sciopero della fame. I manifestanti, con striscioni e cartelli, hanno attirato l’attenzione mediatica, sottolineando le tensioni che circondano il caso.