
“Chi l’ha rapita”. Emanuela Orlandi, le nuove rivelazioni shock. Un’aula silenziosa, le luci soffuse di Palazzo Macuto, e la sensazione netta che ogni parola possa incidere su un mistero che da oltre quarant’anni agita le coscienze italiane. Ieri, davanti alla commissione parlamentare bicamerale che sta provando a gettare nuova luce sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, ha parlato Giovanna Petrocca.
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Caso Orlandi, nuove rivelazioni in Commissione
Ex vice dirigente della squadra mobile di Roma, fu lei — nel pieno della seconda inchiesta — a raccogliere le parole di Sabrina Minardi, la donna che sostenne di essere stata coinvolta in quel rapimento che ha lacerato il Paese e coinvolto figure della criminalità romana, prelati, servizi segreti. La sua audizione, tanto attesa, ha riaperto vecchie ferite e sollevato nuove domande.
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Il ruolo di Giovanna Petrocca nella seconda inchiesta
Era il 2008 quando Petrocca, allora vice questore, venne incaricata di rintracciare e ascoltare Minardi, ex compagna del boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis, ucciso nel 1990 in via del Pellegrino. Dopo lunghe ricerche, la trovò in una comunità di recupero a Giovi, sulle colline di Salerno. La testimonianza è riportata dal “Fatto Quotidiano”.
“Sabrina Minardi non ci aspettava, non sapeva che saremmo andati a sentirla, l’abbiamo colta di sorpresa”, ha raccontato ieri Petrocca alla commissione guidata da Andrea De Priamo, spiegando come l’approccio fu volutamente informale per non condizionarla. La sorpresa arrivò quando Minardi, dopo essersi rassicurata, rivelò che non solo conosceva la vicenda Orlandi, ma che sosteneva di avervi partecipato, trasportando la ragazza da una macchina all’altra e poi consegnandola, secondo il suo racconto, a un sacerdote.
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