Dubbi e incongruenze: la famiglia Poggi nega mancanze in casa
Un dettaglio sollevato dal racconto del supertestimone ha subito generato perplessità. L’uomo avrebbe dichiarato di aver visto gettare nell’acqua un attizzatoio da camino, ma la famiglia Poggi ha prontamente smentito: «Dall’abitazione non manca nulla del genere», avrebbero fatto sapere i genitori di Chiara. Anche su questo punto si concentreranno gli approfondimenti delle prossime settimane. Il canale di Tromello, infatti, non veniva dragato da prima del 2007, e questo rende difficile stabilire con certezza da quanto tempo i reperti fossero lì. Solo le analisi balistiche e forensi potranno chiarire se il martello ritrovato sia compatibile con le lesioni inflitte alla vittima.

Un caso ancora senza verità: nuove indagini e vecchie ombre
L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, ha già attraversato tre gradi di giudizio che hanno portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi, fidanzato della ragazza all’epoca. Tuttavia, il caso è rimasto segnato da dubbi, interrogativi e nuove piste che periodicamente riemergono. Il nome di Andrea Sempio era già emerso nel 2016, quando la difesa di Stasi chiese la revisione del processo sulla base di un profilo genetico trovato sotto le unghie di Chiara. Allora, tuttavia, i giudici ritennero che non vi fossero elementi sufficienti per riaprire il caso. Oggi, grazie a una nuova testimonianza e al ritrovamento di oggetti sospetti, la procura di Pavia sembra intenzionata ad approfondire ogni possibile dettaglio. «È presto per trarre conclusioni, ma ogni elemento sarà vagliato con il massimo scrupolo», dichiarano fonti vicine all’inchiesta.