
A quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso Garlasco torna a far discutere. Una vecchia denuncia solleva interrogativi inquietanti: è possibile che dietro quel delitto si nascondano connessioni con suicidi misteriosi e presunti ambienti esoterici? Un’ipotesi rimasta finora ai margini, ma che potrebbe rimettere tutto in discussione. Ecco cosa dicono le carte, e perché inquietano ancora oggi.
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Garlasco, la denuncia dimenticata dell’avvocato di Stasi
Era il 1° settembre 2017 quando Giada Bocellari, avvocata e all’epoca codifensore di Alberto Stasi, si presentò ai carabinieri di via Moscova, a Milano, riporta AGI. Oltre a denunciare presunti atti persecutori e pedinamenti, la penalista portò alla luce una rete di eventi anomali che, a suo dire, potrebbero avere un legame con il delitto di Chiara Poggi. Non accuse dirette, ma elementi che «non possono essere ignorati» e che, come dichiarò lei stessa, «sembrano muoversi sotto la superficie della normalità». Nel fascicolo presentato, Bocellari cita otto suicidi avvenuti tra il 2008 e il 2014, tra Garlasco e i comuni limitrofi, molti dei quali caratterizzati da dinamiche «inspiegabili o ritualistiche». In almeno tre casi, le modalità della morte sollevano dubbi non solo tra i familiari delle vittime, ma anche tra alcuni inquirenti che, in modo informale, avrebbero mostrato interesse per un possibile collegamento.
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Suicidi sospetti, presunte minacce e veggenti: l’inquietante contorno del caso
Il dossier include anche episodi che sembrano usciti da un thriller. Due persone, attraverso Facebook, si sarebbero messe in contatto con l’avvocata per avvertirla di fermarsi: «Sta indagando su ambienti molto pericolosi», le avrebbe scritto una donna, che si presentava come “veggente”. Un altro contatto, residente a Milano, aveva fissato un incontro con Bocellari, poi annullato improvvisamente. Entrambi i soggetti sono stati segnalati alle autorità, insieme agli scambi di messaggi. Nel frattempo, le pressioni sui due legali difensori di Stasi – Bocellari e Fabio Giarda – sembrano aumentare. La sensazione di essere seguiti, documentata nella denuncia, viene accompagnata da un’ipotesi inquietante: le ricerche difensive starebbero incrociando ambiti legati all’occultismo e al satanismo attivi nella zona della Lomellina. Un’idea controversa, ma che ha trovato eco in alcune testimonianze informali raccolte negli anni.
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