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L’omicidio di Giulia Cecchettin ha mobilitato migliaia di persone che, durante il corteo in sua memoria a Padova, hanno manifestato e attaccato il governo. In testa al lungo serpentone di gente, uno striscione con la scritta “ci vogliamo viv3 e liber3″. Presi di mira Giorgia Meloni e Matteo Salvini per come hanno commentato e gestito la vicenda di Giulia. Vediamo cosa è successo.
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Le accuse contro il governo
Durante il corteo per ricordare Giulia Cecchettin, 22enne uccisa dal suo ex fidanzato coetaneo, Filippo Turetta la sera dell’11 novembre, migliaia di persone si unite per manifestare contro la politica di Giorgia Meloni per la gestione di tutta questa vicenda. In particolare si chiede un cambiamento radicale in difesa di tutte le donne. Il dibattito si è acceso quando un manifestante ha criticato l’amministrazione della Meloni, sollevando cori di protesta anche per il ministro dei Trasporto Matteo Salvini. (continua dopo la foto)
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Messaggi contro Giorgia Meloni e Matteo Salvini
Circa 3000 persone si sono unite e hanno manifestato per ricordare Giulia Cecchettin. Hanno urlato e intonato cori contro il governo Meloni. Tutti cercano giustizia, ma soprattutto vogliono che il governo si mobiliti per una soluzione concreta per evitare che altre donne vengano uccise da uomini gelosi e possessivi. Insulti pesanti alla premier e a Salvini, messaggi come “Se domani non torno bruciate tutto” e “Per nessun’altra”, ispirati da una poesia dell’attivista peruviana Cristina Torres Cáceres e citati anche dalla sorella della vittima, Elena Cecchettin. I manifestati hanno sottolineato soprattutto, che viviamo sotto una cultura patriarcale. Giulia Cecchettin è la vittima numero 105. Sono centocinque le vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno.