
Sembrava una serata come tante, ma bastano pochi minuti per trasformare il cielo in un incubo. Una massa nera si è addensata sopra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto orientale, annunciata solo da qualche avviso meteo regionale. Ma nessuno poteva immaginare la furia con cui il maltempo avrebbe colpito. Fulmini, vento impetuoso e poi… la grandine. Non una pioggia di ghiaccio qualsiasi, ma vere e proprie pietre cadute dal cielo, grosse come arance, capaci di infrangere vetri, sfondare tetti e distruggere ettari di coltivazioni. Il punto più colpito? Il Pordenonese, dove in pochi minuti il paesaggio è stato trasformato.
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Sacile e dintorni sotto assedio: strade bloccate e auto distrutte
La grandinata ha letteralmente messo in ginocchio i comuni di Sacile, Porcia, Brugnera e Fontanafredda. In alcune zone, i chicchi di grandine avevano dimensioni incredibili: grandi quanto una mano umana. Il ghiaccio ha colpito con violenza parabrezza, tetti, verande, serre. I parabrezza di molte auto sono esplosi, lasciando i veicoli inservibili. Le strade sono state sommerse da uno spesso strato di ghiaccio, rendendo impossibile la circolazione. In certi tratti, gli accumuli hanno raggiunto i 10-15 centimetri, trasformando le vie cittadine in piste innevate fuori stagione.
Gli abitanti, sorpresi all’aperto, hanno cercato rifugio come potevano: sotto portici, nelle auto, dentro supermercati. In alcune aree, le linee elettriche sono state danneggiate, lasciando alcune abitazioni temporaneamente senza corrente.
Coltivazioni distrutte: campi di vigneti e ortaggi irriconoscibili
Tra le vittime più colpite di questa ondata di maltempo, ci sono i campi agricoli. I danni si annunciano gravissimi. Le prime immagini dai vigneti e dagli orti tra Sacile e Brugnera mostrano piante spezzate, frutti mutilati e serre collassate sotto il peso del ghiaccio. In pochi minuti, il lavoro di mesi è stato spazzato via. Le prime stime parlano di milioni di euro in danni, ma per un bilancio preciso serviranno giorni. In particolare, le zone coltivate a frutta, ortaggi e uva da vino risultano devastate, mettendo in ginocchio numerose aziende agricole locali.
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