Social. Dopo una lunga giornata probabilmente si è esausti, ma è proprio a questo punto che dovrai riunire i tuoi figli e cercare di convincerli a cenare insieme a tutta la famiglia. Se questa è una situazione che ti è familiare allora sai anche quanto possa essere difficile convivere i tuoi figli a stare composti a tavole e mangiare in modo ordinato. Ecco che una mamma Australiana ha trovato la soluzione.
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La mamma Australian adotta la “cena disordinata”
Brooke Abigail, è una mamma Australiana che, stanca delle continua lotte a tavola ha trovato una soluzione per la propria famiglia. Infatti dopo vari tentativi di convincere i piccoli a mangiare in modo ordinato, ha gettato la spugna e ha trovato la sua personale risposta. La mamma di due figli, Brooke, decide quindi di provare la tendenza della “cena disordinata”. Qui i genitori abbandonano i piatti e mettono la cena direttamente in tavola. Ecco infatti che “l’apparecchiata” consiste in un panno di plastica sul tavolo per assicurarsi che tutto sia pulito prima di versarci sopra una pentola stracolma di spaghetti. Il tutto è stato ripreso e poi postato su Tik Tok. Qui si possono vedere i volti dei suoi figli che si illuminano quando si rendono conto di cosa stava succedendo.
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«Piangerei se il mio cibo venisse gettato su un tavolo sporco»
La mamma australiana, Brooke Abigail, al pasto servito direttamente sulla tavolo ha poi aggiunto il sugo e ha persino fatto posare i bambini per una foto veloce con il loro cibo prima di abbuffarsi. La donna sottolinea: «La cena disordinata è stata una vittoria, hanno mangiato più del solito». Ma altri genitori sono rimasti sconcertati dalla strana cena e hanno detto tutti la stessa cosa: «Piangerei se il mio cibo venisse gettato su un tavolo sporco». Un secondo ha scherzato dicendo: «Mi piace lasciarlo sul pavimento per i miei due». Un altro ha preso in giro la tendenza: «Normalmente lo metto nella tazza del water perché i miei figli vadano a pescare, i bambini lo adorano». Tuttavia non tutti lo odiavano, uno spettatore ha detto: «Lo facevamo e lo chiamavamo tè pirata, funziona bene con una frittura!».
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