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Piccolo Ryan, aggressione mediatica al padre: cos’è successo

Piccolo Ryan aggressione padre

Social. Piccolo Ryan, aggressione mediatica al padre: cos’è successo. La storia che stiamo per raccontarvi arriva dall’Italia e riguarda un bambino di Ventimiglia, un comune italiano di 22 924 abitanti della provincia di Imperia in Liguria. Non può e non riesce a trovare pace, il padre di Ryan, questo il nome del piccolo, che lo scorso 19 dicembre è stato picchiato nella casa della nonna, riportando lesioni gravissime. Il piccolo è ricoverato al Gaslini di Genova. In questi giorni, proprio il papà del bambino ha subito un forte attacco mediatico e per questo su questa vicenda sono intervenute sia la criminologa Roberta Bruzzone che l’avvocato Maria Gioffrè in conferenza stampa. (Continua a leggere dopo la foto)

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Piccolo Ryan, aggressione mediatica al padre: cos’è successo

La criminologa Roberta Bruzzone, insieme all’avvocato Maria Gioffrè e a Simone, papà del bimbo ricoverato al Gaslini di Genova dal 19 dicembre scorso, ha indetto una conferenza stampa, come riportato da Riviera24.it, per rispondere a un articolo di giornale nel quale è stata riportata una vicenda tuttora al vaglio della magistratura che vede coinvolto lo stesso Simone e che nulla ha a che fare con quanto accaduto al piccolo Ryan. La Bruzzone ha dichiarato: “C’è stata un’aggressione violentissima ai danni del papà del piccolo Ryan, intorno al quale si vogliono creare ombre oscure per screditare colui che oggi è il punto di riferimento del bambino. Un padre esemplare, che da oltre un mese sta al capezzale del proprio figlio e che sta facendo con lui uno splendido lavoro”.

L’avvocato Gioffrè ha aggiunto: “In un momento delicatissimo per le indagini sono stati rivelati, a mezzo stampa, dettagli di un procedimento inerente Simone che è ancora in fase di indagini preliminari, violando di fatto il segreto istruttorio come già era stato fatto quando si era parlato, davanti alle telecamere, dell’audizione protetta del fratellino di Ryan. E’ un comportamento inaccettabile da parte di un professionista”. L’avvocato ha preannunciato che prenderà provvedimenti legali contro l’autrice dell’articolo, la testata giornalistica e anche nei confronti del collega che rappresenta l’ex compagna di Simone e mamma di Ryan. (Continua a leggere dopo la foto)

Le parole di Simone

Anche il padre del piccolo Ryan, Simone, ha voluto dire la sua su tutta questa storia come riportato da Riviera24.it. L’uomo ha dichiarato: “Non sono mai stato uno stalker e mai ho voluto attuare comportamenti persecutori nei confronti della madre dei miei figli. Da quando ci siamo separati, dopo sette anni di convivenza, ho cercato sempre di mantenere un contatto con la mia ex per il bene dei miei bambini. Volevo solo parlare con loro, accertarmi che stessero bene e sapere con chi erano. Per questo, dal mezzogiorno fino all’una di notte ho effettuato 62 chiamate. Solo all’una e mezza di notte, finalmente ho potuto parlare con Ryan che ha risposto al telefono della madre. Questo è il motivo per cui sono stato denunciato per stalking”.

Poi Roberta Bruzzone ha aggiunto: “Non possiamo permetterci che Simone venga additato per quello che non è. Se la sua ex compagna pensasse davvero che è pericoloso, lo lascerebbe stare tutto il giorno in ospedale al fianco del suo bambino? Simone è un padre in prima linea, che sta facendo un lavoro fantastico con il piccolo. E’ il suo punto di riferimento e non possiamo permettere che intorno a lui venga costruita questa aura oscura come tentativo malevolo di screditarlo. C’è sicuramente una strategia dietro a tutto questo”.

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