
Doveva essere una semplice vacanza in camper, una di quelle che restano nel cuore per le risate, le grigliate e i tuffi in mare. Ma a Montalto di Castro, giovedì pomeriggio, tutto si è trasformato in un incubo. Una buca scavata per gioco, una manciata di minuti, e Riccardo Boni, 17 anni, non c’era più. Sepolto vivo dalla sabbia nera e pesante della spiaggia libera, sotto gli occhi inconsapevoli del padre che, a differenza di quanto insinuato sui social, non dormiva affatto.
Sui lettini del Camping California, Riccardo era arrivato solo il giorno prima con la sua famiglia: mamma, papà, due fratellini di 8 e 5 anni, una sorella di 14. Lui, il più grande. Atletico, sportivo, con la passione per la bicicletta e le arti marziali.
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La buca, il tunnel e un silenzio che ha fatto più male di un urlo
Era poco prima delle 15 quando Riccardo si è messo a scavare con le palette colorate, blu e arancione, per far divertire i fratellini. Il padre era lì, a pochi metri, attento. «Li tenevo d’occhio, erano a due o tre metri da me», ha detto tra le lacrime. «La buca era profonda, ma Riccardo era alto un metro e 75, con la testa spuntava fuori. Poi forse è stato il caldo, la fatica… si è accasciato. Ma non ha gridato. Perché non ha gridato?».
Forse perché non ha avuto nemmeno il tempo. L’idea di Riccardo sembrava quella di costruire un piccolo tunnel per sorprendere i fratelli. Ma la sabbia di Montalto, nera e compatta, è la stessa che in passato ha già soffocato gli “scavatori di tombe” etrusche. Un crollo improvviso, silenzioso, ha trasformato quel gioco in una trappola. Nessun rumore, nessuna richiesta d’aiuto. E la buca si è richiusa su di lui come un sarcofago.
Il fratellino e quella frase che ha fatto tremare il cuore
Per 40 lunghissimi minuti, i genitori e i campeggiatori hanno cercato Riccardo ovunque. Hanno chiamato, urlato, ripercorso i vialetti. Nessuno aveva immaginato che potesse essere lì, sotto la sabbia. Fino a quando il fratellino di 5 anni, guardando la madre negli occhi, ha detto: «Riccardo è sotto la sabbia».
È stato in quel momento che la consapevolezza ha travolto tutti. Il padre, due bagnini, alcuni ospiti del campeggio: hanno iniziato a scavare a mani nude, disperati, togliendo più di un quintale di terra. E sotto, supino, immobile, c’era Riccardo. Avvolto nella sabbia, il suo sudario naturale. Nessun grido. Solo il silenzio.
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