Oggi “La Stampa” parla di un “tentato suicidio” di Mario Draghi. Nei corridoi parlamentari, infatti, in maniera anonima, si continua a pensare che se il premier avesse riflettuto maggiormente sulla opportunità di diventare presidente della Repubblica, non lo avrebbe mai fatto. Marcello Sorgi, nel suo editoriale su La Stampa, spiega come “presto o tardi la politica e i politici battuti nella partita delle Camere riunite fossero pronti a prendersi la più ovvia delle rivincite sul governo”. (Continua dopo la foto…)

Tutto su Mario Draghi
Mario Draghi è un economista, banchiere, dirigente pubblico e dal 13 febbraio 2021 ricopre il ruolo di Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. L’incarico gli è stato conferito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in seguito alle dimissioni del governo Conte II. Durante il suo mandato (tuttora in carica) è stato in Libia, dove ha incontrato il premier Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh, ha partecipato al vertice G7 tenutosi in Cornovaglia, ha autorizzato a desecretare il segreto di Stato su documenti fondamentali riguardanti l’organizzazione Gladio e la loggia P2 e ovviamente ha contribuito a tenere sotto contro il Covid-19, ormai dilagante nel nostro paese. (Continua dopo la foto… )
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Il “tentato suicidio” di Mario Draghi
Per la corsa al Colle era in lizza anche il premier Mario Draghi. Cosa sarebbe successo se l’attuale presidente del Consiglio avesse accettato? Nei corridoi parlamentari, in forma anonima, si parla di “tentato suicidio”. Marcello Sorgi, nel suo editoriale su “La Stampa”, dichiara che “questi parlamentari sono fuori della realtà, non essendo immaginabili le conseguenze di un’eventuale crisi sia in campo sanitario, con la pandemia calante ma non ancora finita, sia economico, con i dati della crescita e gli spread in zona più che confortante, ma pronti a invertire bruscamente la tendenza. Inoltre non si capisce quali vantaggi avrebbero i partiti a passare da un governo nel pieno dei suoi poteri a uno elettorale”. Sorgi poi ragiona: “È impossibile che Draghi accetti di vivacchiare mentre si svolgono le due campagne elettorali, senza soluzione di continuità, per le amministrative di primavera e per le politiche del 2023”.