
Nel giorno in cui il mondo si ferma per onorare la memoria di Papa Francesco, scomparso il 21 aprile, il servizio pubblico italiano si trova al centro di una polemica per una scelta controversa. Durante lo speciale di “Porta a Porta” su Rai 1, il conduttore Bruno Vespa ha optato per un panel esclusivamente maschile per discutere il pontificato di un Papa che ha sempre promosso l’inclusione femminile nella Chiesa.
Leggi anche: Papa Francesco, la conduttrice compare in video per dare l’annuncio: tutti hanno notato un dettaglio
Leggi anche: Cambia tutto, la morte del Papa rivoluziona il palinsesto Tv: le decisioni della Rai
Questa decisione appare in netto contrasto con i principi di Papa Bergoglio, evidenziati dalla frase che campeggiava nello studio: “Francesco, il Papa che ha cambiato la Chiesa”. Tra i suoi contributi più significativi, infatti, c’è stata la progressiva apertura alle donne, culminata in nomine storiche in ruoli un tempo riservati esclusivamente agli uomini.
Nel dicembre 2024, suor Simona Brambilla è stata nominata la prima Prefetto donna in Vaticano, seguita da suor Raffaella Petrini, che nel gennaio 2025 è diventata presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Papa Francesco ha anche concesso il diritto di voto alle donne nel Sinodo, criticando apertamente la maschilizzazione della Chiesa: “Se non capiamo cos’è la teologia di una donna, non capiremo mai cos’è la Chiesa”, aveva dichiarato nel novembre 2023.
Alla luce di questi sviluppi, l’assenza di voci femminili nel programma di Vespa è stata percepita come una scelta anacronistica e in chiara contraddizione con lo spirito del pontificato di Bergoglio. La reazione sui social è stata immediata e diffusa, con molte critiche rivolte alla mancanza di rappresentanza femminile in un dibattito di tale importanza.
Il presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta, ha commentato ironicamente: “8 uomini per 8 poltrone”. Anche il giornalista Lorenzo Tosa ha espresso la sua disapprovazione, sottolineando come altri canali, come La7, abbiano dato spazio a testimonianze di suore, teologhe ed esperte, offrendo una visione più inclusiva.
Il consigliere di amministrazione della Rai, Roberto Natale, ha condannato l’episodio: “Neanche si trattasse di un conclave. Solo uomini hanno potuto commentare il pontificato di un Papa che ha dato valore e visibilità alle donne”. Natale ha ricordato l’impegno della Rai nei progetti “No Women No Panel” e “50/50”, che promuovono la parità di genere nella rappresentazione pubblica. “La foto tutta al maschile dello studio di Vespa manda un segnale totalmente opposto e rischia di vanificare anni di impegno”.

La mancanza di rappresentanza femminile è stata ulteriormente evidenziata da una dichiarazione di Vespa: “Qui siamo tutti uomini, ma nel pubblico ci sono le suore”. Questa affermazione ha sollevato ulteriori discussioni, evidenziando la marginalizzazione del punto di vista femminile in un contesto che avrebbe dovuto essere più aperto e inclusivo.
A un anno di distanza da una simile controversia sul tema dell’aborto, anch’esso discusso solo da uomini, la trasmissione “Porta a Porta” sembra ripetere lo stesso errore strutturale, dimostrando di non aver assimilato il messaggio di Papa Francesco né il dovere del servizio pubblico di garantire rappresentanza e inclusività.