
Diciotto anni sono trascorsi da quel fatidico 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi fu trovata senza vita nella sua casa di Garlasco. La tragedia ha scosso profondamente la comunità. Chiara, studentessa di 26 anni, viveva in una villetta che sembrava tranquilla, ma il suo brutale omicidio sconvolse ogni apparenza di serenità. Recentemente, il programma Quarta Repubblica ha trasmesso un servizio innovativo. Utilizzando intelligenza artificiale, è stato creato un video che ricostruisce gli eventi secondo la sentenza definitiva.
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“Quarta Repubblica”, la ricostruzione del delitto di Garlasco tramite AI
La clip illustra dettagliatamente l’ingresso di Stasi, il conflitto improvviso e l’aggressione che portò alla morte di Chiara. Sebbene inquietante, il video rappresenta solo una delle possibili interpretazioni del tragico evento. L’arma del delitto resta sconosciuta, ma i dettagli ricavati da indagini, perizie e sentenze offrono un quadro temporale inquietante: 23 minuti per compiere il crimine, ripulirsi e tornare a casa. Un lasso di tempo breve ma sufficiente, secondo i giudici, per un omicidio brutale consumato tra il corridoio e la cantina della villetta di Garlasco.

L’aggressione nel corridoio e il corpo lanciato dalle scale
La ricostruzione dinamica generata con il supporto dell’intelligenza artificiale, basata sui dati processuali, mostra Alberto Stasi all’interno della casa di Chiara Poggi, dove l’avrebbe colpita più volte. L’arma del delitto non è visibile, perché non è mai stato accertato quale oggetto sia stato utilizzato.
Dopo una prima aggressione, secondo la dinamica ipotizzata, Stasi afferra la ragazza per i piedi e la trascina lungo il corridoio, colpendola nuovamente – forse a seguito di un tentativo di reazione. Poi la solleva e la scaraventa giù per la scala che conduce al seminterrato, dove il corpo di Chiara sarà poi ritrovato dai soccorritori.
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