
Sono serviti dieci giorni di ansia e ricerche per ritrovare Valentina Greco, la 42enne originaria di Cagliari scomparsa in Tunisia. Sabato scorso, la donna è stata rintracciata nella sua abitazione di Sidi Bou Said, cosciente ma visibilmente provata. Dopo il ricovero all’ospedale di Tunisi per accertamenti, Valentina è stata dimessa e ora, insieme al fratello Alessio, potrebbe fare ritorno in Italia già nelle prossime ore. Lo conferma l’avvocato Gianfranco Piscitelli, referente dell’associazione Penelope, da giorni in contatto con la famiglia.
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Il ritrovamento nella casa di Sidi Bou Said
La svolta è arrivata sabato sera, quando la gendarmeria tunisina ha trovato Valentina proprio nella casa in cui viveva da tempo. L’abitazione, mai abbandonata secondo gli inquirenti, si trovava nel cuore di Sidi Bou Said, il suggestivo borgo bianco e blu affacciato sul mare. Valentina era cosciente, ma debole e disorientata, tanto da rendere necessario un trasferimento in ospedale per escludere eventuali complicazioni. La scoperta ha sollevato un’ondata di emozione, soprattutto a Cagliari, dove la madre, Roberta Murru, aveva lanciato appelli pubblici disperati.
La spiegazione del malore e il mistero dell’armadio
La versione fornita da Valentina – e riferita dalla madre – lascia spazio a molte domande. La 42enne avrebbe raccontato di aver avuto un malore, perso i sensi e trascorso giorni bloccata all’interno di un armadio. Una dinamica difficile da comprendere per l’opinione pubblica, ma che le autorità tunisine ritengono plausibile. Non essendo emersi segni di violenza, né intrusioni nell’appartamento, il caso è stato formalmente archiviato come episodio non criminale. La spiegazione però, per quanto sufficiente agli inquirenti, non convince del tutto chi segue la vicenda da vicino.
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