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Mara Maionchi, drammatico racconto: “Necessario il ricovero in ospedale”

Nel corso di un’intervista, Mara Maionchi, famosa produttrice discografica e personaggio televisivo, si è lasciata andare ad un racconto molto molto drammatico. La Maionchi ha parlato del suo ricovero in ospedale, reso necessario dallo sviluppo del suo quadro clinico. In questo articolo vi riportiamo le parole della famosa produttrice discografica. (Continua dopo la foto…)

La carriera di Mara Maionchi

Mara Maionchi è una famosa produttrice discografica, oltre che un personaggio televisivo. Ha iniziato la sua carriera nel 1967, entrando nell’Ariston Records. Inizialmente collabora con artisti del calibro di Ornella Vanoni e Mino Reitano. Due anni dopo viene chiamata da Mogol e Lucio Battisti per l’etichetta Numero Uno. Negli anni settanta, passa alla Dischi Ricordi, dove svolge prima il ruolo di responsabile editoriale e poi direttrice artistica. Qui scopre Gianna Nannini, divenuta poi artista di fama mondiale. Negli anni ottanta, insieme a suo marito Alberto Salerno, fonda l’etichetta Nisa. Quest’ultima raggiunge l’apice del successo negli anni duemila, quando scopre Tiziano Ferro. In seguito la Maionchi diventa un personaggio televisivo, partecipando a vari talent show come “Amici”, “Io canto” e soprattutto X Factor. (Continua dopo la foto…)

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Il drammatico racconto

Nel corso di un’intervista per “Rolling Stone”, Mara Maionchi ha parlato del periodo in cui è stata ricoverata per Covid-19. La famosa produttrice discografica ha dichiarato: “La mia esperienza è stata di crisi, quando l’ho saputo. Con la saturazione bassa e una polmonite bilaterale in atto, l’ospedale era necessario”. Fortunatamente, però, l’equipe di medici è stata impeccabile: “Ho sempre avuto fiducia: i medici sono stati molto bravi, hanno fatto molta assistenza. E gli infermieri sono bravissimi a barcamenarsi in quella confusione”. Ad RTL 102.5, invece, la Maionchi ha aggiunto: “È stata molto dura, mai nella mia vita avrei pensato di avere momenti simili, speriamo che si riapra pian piano, che ci sia la speranza di tornare a vivere normalmente. Nei giorni in cui io sono stata contagiata ricordo la paura, e l’immagine bruttissima degli ospedali, dove c’era tanta confusione, pieno di gente che non stava bene, un ricordo stranissimo”.

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