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Sanremo 2023, il caso Zelensky divide: al via anche una petizione

News Tv. “No alla militarizzazione del Festival di Sanremo”. È questa la raccolta firme libera, lanciata dall’emittente Byoblu sul proprio sito internet “per chiedere alla Rai che non venga ospitato il leader ucraino Volodymyr Zelensky e che sia rispettata la Costituzione, ha già raccolto in poche ore quasi 40mila firme e secondo gli organizzatori, “è destinata a crescere”. Leggi anche l’articolo —> Sanremo 2023, Orietta Berti contro Ultimo: la frecciatina non passa inosservata

Sanremo 2023, il caso Zelensky divide: al via anche una petizione

C’è chi si oppone a Zelensky a Sanremo 2023. Byoblu ha lanciato la petizione citata in apertura insieme al Comitato di Liberazione Nazionale, fondato dal giurista Ugo Mattei. Nel testo della petizione si legge, tra l’altro: “Vogliamo che sia rispettato l’articolo 11 della Carta fondamentale del nostro Paese. Esso ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie”. (continua a leggere dopo le foto)

La maggioranza di governo tiene un basso profilo

L’intervento di Volodymyr Zelensky a Sanremo 2023 non piace a larga parte della politica e sono diversi gli esponenti dell’opposizione che storcono il naso di fronte alla sua presenza nella serata finale del Festival. La maggioranza, invece, come sottolinea l’Ansa, ha mantenuto un basso profilo sul tema. Nessun commento anche dai vertici Rai. Chi è intervenuto in queste ore? Beh, qualche giornalista non si è tirato indietro. (continua a leggere dopo le foto)

Sanremo 2023, il caso Zelensky: parla Bruno Vespa

Bruno Vespa, in occasione di una recente intervista, aveva raccolto il desiderio del presidente ucraino di intervenire nel corso della kermesse e, a “Domenica In”, aveva dato l’annuncio della sua presenza in collegamento video. “Non capisco francamente tutto questo rumore. Al Festival hanno partecipato alte personalità della politica internazionale e sono stati trattati tutti i temi sociali. Zelensky è stato ospite aI Festival di Cannes e Venezia, oltre che ai Golden Globes, e mi dispiace questo malanimo nei confronti di un uomo che si sta battendo con straordinario coraggio per salvare la libertà del proprio popolo”, ha detto il papà di “Porta a Porta”. Dello stesso avviso un altro volto storico Rai come il direttore di Radio 1 e Gr, Andrea Vianello: “Il leader di un paese invaso e sotto missili e bombe da un anno non può parlare alla più grande platea televisiva italiana? E perché mai?”. Leggi anche l’articolo —> Festival di Sanremo 2023, Alba Parietti ci sarà? La richiesta di Alberto Matano

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