News Tv. Sanremo 2023 Codacons. Il Codacons, ovvero il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ha deciso di diffidare la Rai in vista del prossimo Festival di Sanremo. Il motivo è legato ad una delle discussioni più accese in merito alla kermesse musicale. (Continua…)
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Sanremo 2023, Codacons diffida la Rai
Mancano pochi giorni all’inizio della settantatreesima edizione del Festival di Sanremo. La kermesse musicale prenderà il via il 7 febbraio in prima serata su Rai 1. Non mancano, come ogni anno, le polemiche. La scelta del conduttore e direttore artistico Amadeus di ospitare il presidente ucraino Zelensky nell’ultima serata del Festival ha letteralmente diviso l’opinione pubblica. Polemiche anche sui big in gara e sulle canzoni spoilerate sul web. Al momento, però, la lista resta quella ufficializzata da Amadeus al TG1.
Oltre alle polemiche sopra citate, adesso arriva anche la diffida del Codacons. Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori ha deciso di diffidare la rete pubblica in vista della settantatreesima edizione del Festival di Sanremo. Il motivo è il più discusso di sempre. (Continua dopo la foto…)
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Il motivo
Il Codacons ha inviato una diffida alla Rai in vista di Sanremo 2023. L’associazione ha sollevato dubbi sulle giurie che dovranno valutare le canzoni in gara. “Nel Regolamento Sanremo 2023, con riferimento alla giuria Demoscopica, si legge unicamente che ‘La Demoscopica è formata da trecento componenti selezionati che voteranno attraverso un’applicazione ad essi dedicata e realizzata per l’occasione’. Oltre questo il nulla -si legge nel comunicato – Non è dato sapere agli utenti chi siano i 300 membri scelti di tale giuria e, soprattutto, attraverso quali criteri essi siano stati individuati”.
Il Codacons poi prosegue: “È mancata dunque la predeterminazione dei parametri per la corretta individuazione dei componenti di tali giuria. Nel caso di specie l’assenza di informazioni su tale giuria demoscopica è un fatto che non può passare in sordina dal momento che, come anche chiarito nel Regolamento Sanremo 2023, tale giuria ha peso per la decretazione del vincitore della competizione canora. I criteri di selezione dei giurati devono assicurare il pluralismo partecipativo e l’imparzialità rispetto ai cantanti in gara in modo da garantire che le operazioni di voto siano del tutto genuine ed imparziali e i voti espressi tramite televoto da parte degli utenti non siano vanificati“.
L’associazione, però, solleva alcuni dubbi anche sulla giuria dei giornalisti che dovrà votare i brani in gara: “La Rai avrebbe già fatto ascoltare le canzoni a 15 giornalisti di altrettante testate e costoro avrebbero espresso i propri voti pubblicati sul web attraverso apposite pagelle. Dinanzi a ciò è lapalissiano che tali 15 giornalisti che hanno già sviluppato orecchio per le canzoni del Festival si trovano in una posizione diversa rispetto agli altri e chiaramente non possono entrare a far parte della Giuria della sala Stampa, Tv, Radio e Web. Si creerebbe infatti una Giuria completamente sbilanciata composta da membri che ascoltano le canzoni per la prima volta (così come dovrebbe essere) e membri che invero le hanno già ascoltate“.