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Papa Francesco verso le dimissioni, quando progetta di abbandonare il ruolo di pontefice?

Cesare Maffi ha rivelato su Italia oggi un retroscena su Bergoglio. Maffi ha una teoria secondo la quale il Papa vorrebbe dimettersi, ma starebbe aspettando il momento più opportuno. Francesco d’altronde non ha mai nascosto di avvertire pulsioni di rinuncia: la malattia che da mesi l’affligge lo costringe alla sedia a rotelle gli impedisce di stare dietro a tutti i suoi impegni da pontefice. Ma non è il momento giusto per lasciare.

Papa Francesco, quando si dimette

Secondo Italia oggi il pontefice è stanco e vorrebbe lasciare l’incarico. Tuttavia adesso non può lasciare il suo ruolo: deve aspettare la morte di Benedetto XVI per dimettersi, in quanto due papi emeriti sono troppi per Santa Romana Chiesa. Secondo Cesare Maffi dunque il Papa ora deve tenere duro nonostante le sue evidenti difficoltà fisiche. Adesso non può abbandonare l’incarico: deve impedire la coincidenza di ben tre pontefici o ex pontefici in vita. Del resto manca qualsiasi disciplina vaticana dedicata a chi rinunci al pontificato: tutto resta affidato a chi è stato pontefice e, in buona sostanza, assume le decisioni concrete sui rimanenti anni in cui resta in vita.

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Il discorso sulla giovinezza di Papa Bergoglio

Durante l’udienza generale nell’Aula Paolo VI, il pontefice ha fatto una profondissima riflessione sul tema della vecchiaia e della giovinezza. “La sicumera di fermare il tempo, volere l’eterna giovinezza, il benessere illimitato, il potere assoluto, non è solo impossibile, è delirante”. “Il tempo passa, ma questo non è una minaccia, è una promessa”, ha aggiunto. Il Papa ha definito la vecchiaia “nobile”, che “non ha bisogno di truccarsi”.

“La vecchiaia è la fase della vita più adatta a diffondere la lieta notizia che la vita è iniziazione per un compimento definitivo. E il meglio deve ancora venire”, ha spiegato Francesco. Bisogna viverla bene perché in quel momento capiamo tutte le cose buone che derivano dallo scorrere del tempo. “La vecchiaia che ritrova la profondità dello sguardo della fede, non è conservatrice per sua natura, come dicono”.

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