
Divorzio Ferragnez, cosa succede nella gestione dei figli – Il 21 luglio, il Tribunale di Milano ha sancito ufficialmente la fine del matrimonio tra Chiara Ferragni e Federico Lucia, in arte Fedez. Dopo mesi di separazione, la coppia ha scelto la strada del divorzio congiunto, una procedura consensuale che permette di definire ogni aspetto della separazione in modo rapido e non conflittuale. Tra i dettagli dell’accordo raggiunto figura anche una clausola significativa: Fedez non dovrà versare alcun assegno di mantenimento. Le decisioni, come previsto dalla legge, hanno riguardato anche la gestione dei beni e l’affidamento dei figli, che è stato concordato tra le parti.

Cos’è il divorzio congiunto e perché è diverso da quello giudiziale
In Italia esistono due modalità principali per divorziare:
- Divorzio congiunto (o consensuale)
- Divorzio giudiziale (o contenzioso)
Il primo, come nel caso Ferragni-Fedez, si basa su un’intesa tra i due coniugi, assistiti dai rispettivi avvocati, su tutti gli aspetti fondamentali:
assegno di mantenimento, casa coniugale, suddivisione dei beni e affidamento dei figli. La domanda viene presentata congiuntamente al Tribunale, corredata da documentazione specifica: stato di famiglia, atto di matrimonio, dichiarazioni dei redditi e verbale di separazione. Nel divorzio giudiziale, invece, le parti non raggiungono un accordo e la decisione viene rimessa a un giudice. In questi casi, tempi e costi aumentano, così come il livello di stress emotivo per entrambe le parti coinvolte.


Divorzio breve: tempi ridotti e meno stress
Uno dei principali vantaggi del divorzio congiunto è la rapidità della procedura. Con la riforma del divorzio breve, introdotta nel 2015, non è più necessario attendere anni per ottenere lo scioglimento del matrimonio. In caso di separazione consensuale, bastano sei mesi per accedere al divorzio. Per le separazioni giudiziali, invece, i tempi si allungano notevolmente e dipendono dal livello di conflittualità. Questo significa che le coppie che si accordano possono evitare lunghe attese, ridurre i costi e tutelare maggiormente il benessere dei figli.
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