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Aumenti in busta paga per 4 milioni di Italiani da gennaio: tutti i dettagli

Aumenti in busta paga per milioni di Italiani, le ultime notizie – Quasi quattro milioni di lavoratori in più beneficeranno del taglio del cuneo fiscale del 3%. Si allarga così la platea dei dipendenti raggiunti dalla misura dopo che il governo Meloni, con il maxi-emendamento alla manovra, è tornata sulla soglia di reddito, passata da 20 a 25 mila euro. Come scrive “Il Messaggero”, il tre per cento è l’esito del 2 per cento ereditato dal precedente premier Mario Draghi e dell’ulteriore punto percentuale di sconto per i redditi bassi aggiunto in manovra dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Vediamo insieme qual è l’impatto, i costi e i vantaggi per gli Italiani. Leggi anche l’articolo —> Pensioni, aumenti previsti nel 2023: tutte le novità

Aumenti in busta paga per 4 milioni di Italiani da gennaio: tutti i dettagli

Il taglio del cuneo fiscale del 3% si applicherà a circa 15,4 milioni di lavoratori dipendenti. Si parla, secondo gli ultimi dati Istat sull’occupazione di 18,2 milioni. “Per i redditi tra 25 mila e 35 mila euro resta la riduzione del 2% sui contributi dovuti sulle retribuzioni che era già in vigore”, spiega “Il Messaggero”. Un’operazione decisamente costosa: si parla di più di 4 miliardi di euro. “Sono 4,12 milioni i lavoratori con redditi fino a 7.500 euro, mentre arrivano a 4,28 milioni quelli nella fascia tra 7.500 euro e 15 mila euro. In quella successiva, tra 15 e 20 mila euro, troviamo invece 3,1 milioni di lavoratori, e 3,9 milioni nella fascia che va da 20 mila euro a 25 mila euro di reddito”, chiarisce “Il Messaggero”. (continua a leggere dopo le foto)

Le novità sul fronte delle pensioni: cos’è Quota 103

Novità anche sul fronte delle pensioni. Il governo ha optato per Quota 103. Si parla di una rivalutazione al 100% per gli assegni fino a 2.100 euro. “Gli incrementi netti sono più contenuti di quelli lordi perché la quota di retribuzione non più assorbita dai 2-3 punti di contributi (che per definizione non sono sottoposti a prelievo fiscale) resta sì nella disponibilità del lavoratore, ma confluendo nell’imponibile Irpef, e quindi viene sottoposta al prelievo sulla base dell’aliquota marginale”, chiarisce “Il Messaggero”. (continua a leggere dopo le foto)

Aumenti in busta paga da gennaio: cosa si legge nel maxi emendamento

Il maxi emendamento del governo Meloni, che ha esteso alle retribuzioni lorde fino a 25mila euro l’esonero del 3% sui contributi da versare, allude al periodo di paga compreso tra il primo gennaio del prossimo anno e la fine del 2023. L’Italia, come ha chiarito l’Inapp nei giorni scorsi, è l’unico Paese dell’area Ocse in cui, dal 1990 al 2020, il salario medio annuale è diminuito (-2,9%). Se guardiamo agli altri Paesi dell’Ue, ci si rende conto che la situazione è ben diversa: in Germania infatti il salario minimo è cresciuto del 33,7%, mentre in Francia del 31,1%. L’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche considera la riduzione del cuneo fiscale inserita nella legge di Bilancio un passo fondamentale, ma purtroppo ancora non sufficiente. Leggi anche l’articolo —> Giorgia Meloni, gli auguri di Natale in famiglia scatenano gli haters: volano gli insulti

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