Social. Caso Giulia Tramontano, cosa rischia la mamma di Impagnatiello: parla il penalista. L’omicidio di Giulia Tramotano, la ragazza di 29 anni incinta di 7 mesi, ha sconvolto l’Italia. Oggi, 9 Giugno 2023, è stata effettuata l’autopsia sul suo corpo. Gli inquirenti sperano che i vari esami chiariscano i numerosi dubbi intorno a questa terribile storia. Nel frattempo, mentre Alessandro Impagnatiello resta in carcere, la scientifica ha perquisito il suo appartamento dove a Milano viveva con la sua compagna e madre di quello che sarebbe stato suo figlio. Inoltre, aumentano i dubbi su un possibile coinvolgimento della mamma del trentenne nel depistaggio dopo l’omicidio. Ci potrebbe essere il rischio che anche la donna finisca nel registro degli indagati ed essere condannata? A fare chiarezza l’avvocato penalista Guido Stampanoni Bassi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Caso Giulia Tramontano, cosa rischia la mamma di Impagnatiello: parla il penalista
Per Alessandro Impagnatiello, l’uomo che ha ucciso Giulia Tramontano incinta di 7 mesi, si avvicina il momento del processo. Nel frattempo, aumentano i dubbi su un possibile coinvolgimento della mamma del trentenne nel depistaggio dopo l’omicidio. Che rischi anche la donna di finire nel registro degli indagati ed essere condannata? A fare chiarezza l’avvocato penalista Guido Stampanoni Bassi sulle pagine de Il Messaggero. Alla domanda del giornalista: “La madre può finire tra gli indagati?”. L’avvocato ha risposto: “Per quanto attiene a eventuali profili di favoreggiamento, alla madre si applicherebbe una causa di non punibilità prevista nel nostro codice, secondo cui, per una serie di reati contro l’amministrazione della giustizia, non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento nella libertà o nell’onore.
Poi l’avvocato ha aggiunto: “La finalità di questa causa di non punibilità poggia sul riconoscimento della forza incoercibile degli affetti familiari che esclude, in casi come questi, la rilevanza penale della condotta (in quanto sarebbe inesigibile la condotta conforme alla norma). Il discorso sarebbe diverso qualora, sempre ragionando in astratto, dovesse emergere una responsabilità di altri “complici” per reati diversi da quelli contro l’amministrazione della giustizia”. (Continua a leggere dopo la foto)
Può esserci uno sconto della pena?
Alessandro Impagnatiello potrebbe beneficiare di uno sconto di pena? L’avvocato penalista Guido Stampanoni Bassi alle pagine de Il Messaggero ha risposto: “È estremamente difficile, se non impossibile, che Impagnatiello possa accedere al rito abbreviato, perché dal 2019 questo rito è escluso per i reati che sono puniti con l’ergastolo (e la Corte Costituzionale, con sentenza n. 260/2020, ha confermato la legittimità dell’esclusione). […] Quindi, se anche non dovessero essere riconosciute le aggravanti della crudeltà e della premeditazione rimarrebbe l’altra aggravante che, rendendo il reato punito con la pena dell’ergastolo, impedirebbe il rito abbreviato”.
Sulla pena che l’assassino di Giulia potrebbe scontare, l’avvocato ha dichiarato: “Considerando l’aggravante della relazione affettiva, che sembra difficile possa venire meno, il reato è punito con l’ergastolo (il che esclude l’abbreviato). Non farei neanche allarmismo – come è stato fatto da alcuni tecnici del diritto – sul fatto che potrebbe uscire tra 10 o 15 anni. Se il nostro ordinamento prevede istituti e garanzie devono valere per tutti: è molto importante che non passi il messaggio che nei confronti dei cd. “mostri” le garanzie o gli istituti previsti dalla legge possano essere sospesi”.