
La Corte di Cassazione, il 25 febbraio 2025, ha confermato la misura degli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, la giovane di Traversetolo accusata di aver ucciso e seppellito i suoi due neonati nel giardino di casa. Non disponendo il carcere, la decisione ha riacceso il dibattito giudiziario e mediatico sul duplice omicidio .
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Gli arresti domiciliari restano: ecco perché
I supremi giudici hanno ritenuto che i fatti contestati (omicidio e soppressione di cadavere) siano del tutto irripetibili, e che al momento non sussista un pericolo concreto di recidiva. Anche se la giovane ha dimostrato una “elevata capacità mistificatoria e non comune determinazione criminale”, le restrizioni domiciliari sono apparse sufficienti per contenere eventuali rischi .
Il processo è ufficialmente iniziato il 30 giugno 2025 davanti alla Corte d’Assise di Parma. Petrolini è presente in aula, assistita dai suoi legali: l’udienza preliminare ha registrato tensione e attesa, soprattutto per la delicatezza dei fatti contestati .
Perizia psichiatrica: una data cruciale
Durante l’udienza, l’avvocato Nicola Tria ha richiesto una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere dell’imputata al momento dei fatti. La decisione definitiva sull’incarico è prevista per il 15 settembre, quando la corte nominerà i periti e verranno ascoltati i primi testimoni .
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