Scoperta sconvolgente: il risultato dei test tossicologici
I test hanno rivelato che Gnoli era positivo alla cocaina al momento dell’incidente. Questa scoperta ha aggravato la sua posizione legale, accentuando dubbi sulla sua capacità di operare macchinari pesanti in ambienti pubblici. La Procura di Ravenna considera questo elemento come un possibile aggravante, capace di influenzare significativamente l’esito delle procedure legali in corso.
La difesa ha annunciato l’intenzione di richiedere una nuova perizia tossicologica per verificare i risultati dei test iniziali. Tuttavia, il passato di Gnoli non gioca a suo favore: nel 2022, era stato coinvolto in un altro incidente simile, risultando nuovamente positivo alla stessa sostanza. Questo precedente solleva preoccupazioni su un pattern di comportamento che potrebbe rafforzare le accuse della Procura.
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Custodia cautelare e sicurezza nei cantieri
La PM Lucrezia Ciriello ha richiesto la custodia cautelare in carcere per Gnoli, basandosi sul rischio di reiterazione del reato e sul pericolo di inquinamento delle prove. Considerando i precedenti e la gravità delle accuse, questa misura è vista come necessaria per tutelare la sicurezza pubblica. L’avvocato Manes ha proposto gli arresti domiciliari come alternativa, e la decisione del giudice è attesa a breve.
La morte di Elisa Spadavecchia ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei cantieri balneari, sollevando domande pressanti sulle misure di controllo e prevenzione attuate in tali contesti. Con l’arrivo della stagione turistica, emerge l’urgenza di garantire che le aree pubbliche non diventino luoghi di pericolo per residenti e vacanzieri.