
Nel mondo del cinema, ci sono figure che lavorano lontano dai riflettori, ma che proprio grazie alla loro visione e alla loro tenacia riescono a trasformare un’idea in un’opera d’arte. Donne e uomini che credono nel potere delle storie, che costruiscono realtà produttive dove prima c’era solo intuizione, che danno voce a territori spesso dimenticati dalla grande industria culturale. Una di queste voci, forte e autentica, si è spenta troppo presto.
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Nel cuore dell’Emilia, a Ferrara, una donna aveva deciso di scommettere sul cinema come volano culturale e identitario. Aveva fondato una scuola, realizzato film, pubblicato romanzi, e non si era mai sottratta alle sfide. Era una creativa, una produttrice, una scrittrice: una presenza silenziosa ma incisiva che ha lasciato un segno in ogni progetto intrapreso. La sua eredità continuerà a vivere, anche adesso che il sipario è calato.
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