
Una mattinata destinata a passare inosservata si trasforma, improvvisamente, in un vortice di polemiche, accuse e tensioni politiche infuocate. Il motivo? Un riconoscimento assegnato tra gli arazzi della Camera dei Deputati, che ha acceso una scintilla destinata a trasformarsi in incendio. Dalle prime battute della seduta parlamentare, l’atmosfera si fa rovente: le opposizioni non ci stanno e lanciano un attacco frontale al governo, accusato di ambiguità e silenzi colpevoli sul conflitto israelo-palestinese.
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L’attacco frontale di M5s, Pd e Avs
A scatenare la bufera è stato il premio Italia-Israele, assegnato oggi al vicepremier Matteo Salvini proprio nei locali della Camera dei Deputati. Un gesto simbolico che ha fatto esplodere la rabbia di M5s, Pd e Alleanza Verdi-Sinistra, i cui esponenti sono insorti in Aula, parlando di una “doppia morale” intollerabile. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Riccardo Ricciardi, ha attaccato con parole durissime: “Una letterina ipocrita contro Israele dopo due anni di genocidio, mentre Salvini ritira un premio in Aula? Questa è miseria umana, altro che politica.”
Sulla stessa linea anche Arturo Scotto del Pd: “Questa è una Camera che rappresenta il diritto. Oggi, con quel premio, è stata violata.” Il tono si fa ancora più acceso con Angelo Bonelli (Avs), che definisce l’evento “una premiazione oscena” e accusa Salvini di “aver già stretto mani insanguinate” in riferimento al premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Il premio a Salvini e la sua posizione su Israele
Il riconoscimento, assegnato da una rete di associazioni filo-israeliane – tra cui l’Istituto Milton Friedman, la Maccabi World Union e l’Unione Italia-Israele – ha premiato Salvini come “il miglior amico di Israele in Italia”, sottolineandone le “posizioni coraggiose e di rottura, anche nei momenti più difficili”. Lo stesso vicepremier ha accettato con un mix di orgoglio e cautela: “È un premio non comodo. In medio stat virtus”, ha commentato. Ma la frase più pesante arriva subito dopo: “Il cessate il fuoco può avvenire domani con la restituzione degli ostaggi. La scelta è solo di Hamas.”
Una posizione che, secondo le opposizioni, contribuisce ad alimentare un doppiopesismo etico nei confronti del conflitto in Medio Oriente. E la scelta della Sala del Cenacolo, proprio nel cuore della Camera, per la cerimonia di premiazione, è stata percepita come una provocazione.
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