
Un avviso che risuona come un forte richiamo e colpisce il cuore del mondo. Papa Leone XIV, nel suo messaggio destinato ai fedeli e alla comunità internazionale in occasione della X Giornata mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, rompe il silenzio con parole che delineano uno scenario drammatico. Il suo appello è solenne e va oltre le semplici riflessioni spirituali, offrendo un’analisi chiara delle ingiustizie e devastazioni che mettono a rischio il nostro pianeta. Il tema della giornata, “Semi di Pace e di Speranza”, è in netto contrasto con la realtà descritta dal Pontefice.
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Papa Leone XIV, il messaggio per la X Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato
“In diverse parti del mondo è ormai evidente che la nostra terra sta cadendo in rovina“, afferma il Papa con una consapevolezza che appare come una condanna. Il suo discorso abbraccia le principali questioni globali, dalla deforestazione all’inquinamento, passando per la perdita della biodiversità e i fenomeni climatici estremi. Tutti questi sono sintomi, secondo Leone XIV, di un male profondo: “Ovunque – osserva – l’ingiustizia, la violazione del diritto internazionale e dei diritti dei popoli, le diseguaglianze e l’avidità da cui scaturiscono producono deforestazione, inquinamento, perdita di biodiversità”.


L’appello di Papa Leone XIV scuote la comunità globale: “Agire è imperativo”
Il Papa denuncia con forza le conseguenze dei conflitti armati e delle attività umane che devastano il creato senza preoccuparsi delle ricadute future: “Aumentano in intensità e frequenza fenomeni naturali estremi causati dal cambiamento climatico indotto da attività antropiche senza considerare gli effetti a medio e lungo termine della devastazione umana ed ecologica portata dai conflitti armati“. La sua analisi diventa più penetrante quando mette in luce le disuguaglianze: “Sembra che manchi ancora la consapevolezza che distruggere la natura non colpisce tutti nello stesso modo: calpestare la giustizia e la pace – evidenzia – significa colpire maggiormente i più poveri, gli emarginati, gli esclusi”, si legge nella pagina ufficiale della Sala stampa vaticana.
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