Strategie e tensioni interne al partito
Pur predicando cautela, Marina Berlusconi non si è opposta all’eventuale impegno politico del fratello. Nelle ultime settimane ha incontrato privatamente diversi rappresentanti di Forza Italia, tra cui governatori, parlamentari e dirigenti locali, raccogliendo opinioni secondo cui Antonio Tajani non sarebbe in grado di assicurare né una visione strategica né una leadership forte. Il controllo esercitato da Bruxelles, l’allineamento con Giorgia Meloni e la difficoltà a gestire le diverse anime interne avrebbero lasciato il partito in una posizione di incertezza. Per consolidare la propria posizione, Tajani ha convocato un Consiglio nazionale con l’obiettivo di procedere a una modifica dello statuto che possa limitare il potere delle correnti interne. Le nuove regole prevederebbero una riduzione del numero di votanti ai congressi, un controllo più severo sulle tessere e meccanismi di protezione contro potenziali sfidanti. Questa iniziativa mira a garantire la continuità della leadership in vista del 2027, assumendo anche il rischio di ulteriori divisioni interne.
In questo contesto, la fronda interna si sta rafforzando. Tra i nomi più attivi compaiono Licia Ronzulli, Alessandro Cattaneo e Deborah Bergamini, quest’ultima sempre più vicina a Marina Berlusconi. Se Forza Italia dovesse realmente evolversi in una formazione guidata da Pier Silvio, molti degli attuali dirigenti rischierebbero di perdere rilevanza e posizioni chiave. A livello programmatico, si lavora all’elaborazione di un nuovo manifesto liberale che possa rifarsi ai principi fondativi del 1994 ma adattato alle esigenze dell’era post-populista. L’intento è quello di presentare candidati civici e autorevoli in occasione delle prossime elezioni amministrative, a partire da Milano e dalle principali città, in contrapposizione sia alle forze di sinistra che alla destra a trazione meloniana.

Il bivio di Forza Italia: tra continuità e rinnovamento
L’attuale situazione di Forza Italia si configura come un bivio decisivo: il partito potrebbe rimanere un supporto moderato al governo guidato da Giorgia Meloni, rischiando tuttavia di scivolare nell’irrilevanza, oppure tentare un rilancio affidandosi a un membro della dinastia Berlusconi, anche solo per continuità simbolica. Da Arcore filtrano indiscrezioni secondo cui Pier Silvio Berlusconi avrebbe già redatto una bozza di discorso pubblico. Le prime parole sono chiare: “Sono un imprenditore, ma soprattutto un italiano. E non posso più restare a guardare”. Sulla possibilità che queste parole vengano effettivamente pronunciate in un intervento ufficiale, molto dipenderà dalle evoluzioni dei prossimi mesi.
Intanto, Forza Italia rimane sospesa tra aspirazioni personali, nostalgia per la leadership storica e nuove strategie di potere. Le prossime scelte della famiglia Berlusconi e della dirigenza azzurra potrebbero ridefinire gli equilibri del centrodestra e influenzare in modo significativo l’intero scenario politico nazionale. Il potenziale ingresso di Pier Silvio Berlusconi sulla scena politica nazionale rappresenterebbe una svolta significativa per il centrodestra italiano. Da un lato, potrebbe offrire un punto di riferimento a quell’elettorato moderato che fatica a riconoscersi nelle attuali leadership; dall’altro, rischia di accentuare le tensioni tra le varie componenti di Forza Italia e di alterare i rapporti di forza con Fratelli d’Italia e Lega.