Una zona fragile e monitorata costantemente
L’Emilia-Romagna è una regione classificata come a rischio sismico medio-alto, e la provincia di Modena rientra nelle aree più vulnerabili, già colpite in passato da eventi significativi. Proprio per questo motivo il territorio è costantemente monitorato con una rete sismica capillare. Eventi come quello di oggi rientrano nella normale attività sismica dell’Appennino settentrionale, spiegano gli esperti, ma ciò non toglie che ogni scossa risvegli preoccupazioni profonde, specie tra chi ha già vissuto in prima persona i drammi del passato.
I social come primo termometro del sisma
Come spesso accade, le prime segnalazioni del terremoto sono arrivate attraverso i social network. Su X (ex Twitter), nel giro di pochi minuti, sono apparsi centinaia di messaggi da utenti che confermavano l’evento sismico. Alcuni hanno postato video delle loro abitazioni al momento della scossa, altri semplici frasi di preoccupazione o sollievo. Questa forma di “allerta collettiva dal basso” ormai si affianca ai canali ufficiali come IngvTerremoti, che in tempo reale ha pubblicato i dettagli dell’evento.“Magnitudo ML 3.6, ore 09:43, epicentro 2 km a sud di San Felice sul Panaro, profondità 10 km”, si legge nella nota dell’ente scientifico.