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Roberta Ragusa, la clamorosa svolta nel caso

SOCIAL. Tuffo nel passato per esaminare la svolta clamorosa nel caso di Roberta Ragusa. Dopo una lunga odissea legale, la Corte di Cassazione ha pronunciato la sua decisione definitiva riguardo alla richiesta di revisione della condanna di Antonio Logli, accusato della morte di Roberta. Ecco i dettagli del caso, le reazioni alla decisione e le conseguenze che essa comporta.

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La lunga “odissea” legale

Il caso di Roberta Ragusa è stato al centro dell’attenzione per diversi anni. La madre di Gello scomparve misteriosamente nel 2012, scatenando un’indagine complessa e angosciante. La giustizia italiana giunse alla conclusione che Roberta fosse stata uccisa dal marito, Antonio Logli, il quale avrebbe successivamente fatto sparire il suo corpo. Nel 2015, Logli fu condannato a 20 anni di reclusione per l’accusa di omicidio.

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Il ricorso e le argomentazioni della difesa

La difesa di Antonio Logli non si arrese facilmente. Presentarono un dettagliato ricorso basato principalmente su dichiarazioni di due detenuti, secondo i quali il principale testimone del caso, Loris Gozi, avrebbe confessato di aver mentito riguardo alla presenza di Logli in prossimità della casa di Roberta quella fatale notte. L’avvocato Andrea Vernazza, legale di Logli, sostenne che queste nuove prove meritavano una revisione del caso.

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La decisione della Corte di Cassazione

Oggi, finalmente, è arrivata la decisione definitiva. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Antonio Logli, confermando la sua condanna a 20 anni di reclusione. L’annuncio è stato fatto dall’avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell’Associazione Penelope, che ha seguito attentamente il caso sin dall’inizio. Questa sentenza mette fine a una lunga odissea legale che ha tenuto in sospeso la famiglia di Roberta per anni.

Le reazioni alla decisione della Corte di Cassazione sono state diverse. Molti hanno elogiato la giustizia italiana per aver confermato la condanna di Antonio Logli, sottolineando il dolore e la sofferenza che la famiglia di Roberta ha vissuto negli anni. L’avvocato Gentile ha commentato su piattaforme social, affermando: “Non solo i giudici, ma anche gli avvocati, devono ascoltare le sentenze e noi abbiamo ascoltato.” Ha espresso soddisfazione per il verdetto e ha ricordato l’impegno nel preservare la memoria di Roberta.

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