Una piccola isola chiamata Isola del Serpenti, ha subito gli effetti della guerra tra Ucraina e Russia. Tutti i 13 soldati ucraini a guardia della minuscola isola sono morti dopo l’attacco aereo e il bombardamento di artiglieria russo. Il giornalista Toni Capuozzo ha parlato della strage su Facebook.
L’attacco russo all’Isola dei Serpenti: sono morti 13 soldati ucraini
L’isolotto, un tempo oggetto di disputa territoriale tra Romania e Ucraina, è strategicamente molto importante. La piattaforma continentale dell’isola è ricca di gas naturale e petrolio. Ieri, 24 febbraio 2022, è successa una vera e propria strage sull’isola dei Serpenti, che fa parte di un arcipelago nel Mar Nero. La popolazione residente nell’isola è costituita dagli addetti al faro, dalle guardie di frontiera e da alcuni scienziati, circa 80 abitanti. La lingua di terra si trova a 45 chilometri dalle coste dell’Ucraina e appartiene al distretto ucraino di Odessa. Ora però l’isola è sotto il controllo della Russia.
“Una nave russa si è avvicinata e ha intimato la resa alla guarnigione – tredici uomini – di stanza sull’isola. Sono morti tutti”. Così ha scritto su Facebook il giornalista Toni Capuozzo, che ha voluto raccontare un episodio della guerra in Ucraina passato quasi inosservato. Tredici soldati ucraini hanno perso la vita contro le armi russe, per difendere il territorio. Prima di morire i tredici uomini non si sono arresi e hanno mandato a quel paese i soldati russi.
La crisi ucraino russa secondo Capuozzo
Toni Capuozzo ha commentato l’atteggiamento dell’Ucraina verso gli attacchi russi. “Questo – scrive il giornalista – dice qualcosa sulla voglia di resistenza di un popolo che non se l’aspettava – non avevano fatto il pieno delle automobili né scorte alimentari – ma anche su una sfida affrontata senza realismo. Il premier Zelenski lo rivela, quando accusa il pauroso Occidente di averli lasciati soli: era una solitudine annunciata, ma gli ucraini non si aspettavano neanche quella”.
Secondo Capuozzo l’esito della guerra è legato al tempo. Il vincitore sarà deciso dalla durata del conflitto che, qualora si prolungherà, potrebbe rivelarsi un boomerang per il presidente russo. “Se Putin non riesce, come un serpente boa, a soffocare la capitale e il governo. Se l’esercito ucraino riesce a schivare le battaglie campali e trasformarle in guerriglia, è la sfida di Putin a diventare poco realistica. Si dovrà accontentare di una vittoria costata cara sul piano dell’immagine”.