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Influenza, Pregliasco avverte gli italiani: “Stagione più pesante degli ultimi 15 anni”

Influenza, Pregliasco avverte gli italiani: “Stagione più pesante degli ultimi 15 anni”

Influenza, Pregliasco avverte gli italiani: “Stagione più pesante degli ultimi 15 anni”. La stagione influenzale 2024-2025 sta lasciando un segno indelebile. Oltre 15,6 milioni di italiani sono già stati colpiti, con 340mila nuovi casi registrati solo nell’ultima settimana. Ma, come avverte Fabrizio Pregliasco, virologo e docente alla Statale di Milano, “non è finita, anzi”. Un quadro clinico che appare sempre più simile – se non peggiore – a quello registrato nel biennio post-Covid. Tuttavia, mentre alcune zone d’Italia respirano, altre restano in allerta. E un meteo instabile, combinato con feste e ponti, potrebbe alimentare una coda epidemica insolitamente lunga.(Continua a leggere dopo la foto…)

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Influenza

Influenza 2024-2025: la più aggressiva dagli anni post-pandemici

«È sicuramente la più pesante dal 2009-2010», ha dichiarato Fabrizio Pregliasco all’Adnkronos Salute, paragonandola alla temuta stagione 2022-2023, quando il Covid-19 aveva mollato la presa e lasciato spazio a una ripresa virale diffusa. I numeri parlano da soli: oltre 15 milioni di contagi, un dato che riporta l’Italia ai livelli più critici dell’ultimo decennio e mezzo. Il bollettino del RespiVirNet, il sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, conferma che nella settimana dal 7 al 13 aprile 2025 si è raggiunta la soglia basale delle sindromi simil-influenzali.

Ma l’Italia non è omogenea. Diverse regioni restano in fascia gialla, una classificazione che indica un livello di incidenza ancora basso, ma non stabilmente contenuto. Tra queste, spiccano la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia, la provincia di Trento, la Liguria, il Lazio, l’Abruzzo, la Campania, nonché Sicilia e Sardegna. Una mappa virale frammentata, dove i focolai resistono e i virus non mollano l’osso. (Continua a leggere dopo la foto…)

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Influenza 2024-2025: tra meteo instabile e ponti festivi

«Ancora non si vede la fine», ribadisce Pregliasco. E uno dei principali alleati dei virus, quest’anno, sembra essere proprio il meteo pazzo. Una primavera rallentata, caratterizzata da piogge improvvise e sbalzi termici, ha compromesso le festività pasquali e minaccia anche il ponte del 25 aprile. Una cornice perfetta per la diffusione delle infezioni respiratorie, favorite anche da baci, abbracci e viaggi che accompagnano le celebrazioni e la lunga pausa scolastica.

Secondo l’esperto, ci si deve aspettare una “onda lunga” di contagi: «Il tempo brutto o incerto e gli sbalzi termici, insieme ai baci-abbracci delle festività e alle gite e ai viaggi», avverte, «porteranno a un mantenimento dei valori attuali – circa 350mila casi a settimana – e probabilmente anche a un rallentamento della discesa della curva epidemica». Un copione già visto, ma che quest’anno sembra intenzionato a restare in scena più a lungo.

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