
Con l’elezione di Robert Francis Prevost, la Chiesa cattolica apre un nuovo capitolo: per la prima volta, un Papa americano sale al soglio di Pietro. La sua elezione, avvenuta dopo un Conclave di due giorni, rappresenta un evento senza precedenti: un uomo con radici statunitensi, formato a Chicago e in Perù, giunge al vertice del Vaticano, segnando una sintesi tra Nord e Sud del mondo, tra rigore dottrinale e apertura pastorale, e tra missioni internazionali e responsabilità curiali.
L’ascesa al soglio papale di Prevost è il culmine di un lungo cammino ecclesiastico, caratterizzato da studi approfonditi, viaggi e incarichi di rilievo. In linea con lo stile di Papa Francesco, Prevost ha saputo acquisire la fiducia di molteplici fazioni all’interno della Chiesa, fino a essere nominato, nel 2023, prefetto del Dicastero per i Vescovi, un ruolo di grande importanza nel cuore della Curia.
Da Chicago al Perù: un viaggio ecclesiale
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, con radici familiari francesi, italiane e spagnole, Robert Francis Prevost si è laureato in matematica alla Villanova University prima di unirsi all’Ordine agostiniano, emettendo i voti solenni nel 1981. Dopo un master in teologia e un dottorato in diritto canonico a Roma, è partito in missione per il Perù, dove ha vissuto e lavorato per oltre vent’anni, acquisendo anche la cittadinanza peruviana.

La carriera nell’Ordine e il riconoscimento mondiale
Nel 1998, Prevost è stato eletto priore provinciale a Chicago. Nel 2001, il capitolo generale lo ha scelto come priore generale dell’Ordine agostiniano, ruolo che ha mantenuto per dodici anni fino al 2013. Durante questo periodo, ha viaggiato in cinque continenti, affrontando crisi e riformando la formazione, consolidando una reputazione di sobrietà e competenza nel diritto canonico.
Il ritorno in America Latina e il ruolo in Curia
Nel 2014, Papa Francesco lo ha nominato vescovo di Chiclayo, e nel 2023 lo ha chiamato a Roma come prefetto del Dicastero per i Vescovi. Tale incarico lo ha posto al centro del processo di selezione dell’episcopato mondiale, e il cardinalato ottenuto nel settembre 2023 ha rafforzato la stima di molti cardinali, che vedono in lui una continuità con l’orientamento pastorale bergogliano.
Un leader di sintesi tra luce e ombre
Non sono mancate le critiche. Durante il suo mandato come priore generale, Prevost è stato coinvolto in una controversia riguardante la gestione di un caso di abusi in Pennsylvania, dove un sacerdote sospeso è stato ospitato vicino a una scuola cattolica senza la dovuta notifica alle autorità. Questo episodio è stato sollevato nuovamente in occasione del Conclave, ma non ha ostacolato la sua elezione. La trasparenza e il bilanciamento dimostrati successivamente sono stati considerati segni di maturità e responsabilità.
Una nomina dal significato storico
L’elezione di Robert Prevost segna una pietra miliare per la Chiesa: il primo Papa degli Stati Uniti, con una marcata influenza latinoamericana, esperto di diritto e missionario. In un contesto mondiale caratterizzato da divisioni geopolitiche e culturali, il nuovo Pontefice rappresenta un ponte tra tradizione e innovazione, giustizia e misericordia, Nord e Sud del mondo. Questo pontificato si presenta sotto il segno dell’essenzialità e dell’ascolto: la Chiesa ha un nuovo timoniere, e viene da Chicago.