Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Mamma e figlia morte a Villa Pamphili, spunta una testimone: “Dove e con chi dormivano”

Mamma e figlia morte a Villa Pamphili, spunta una testimone: “Dove e con chi dormivano”

Due corpi senza vita, una donna e una neonata, sono stati trovati a fine maggio nel parco di Villa Pamphili, Roma, nascosti tra la vegetazione. Un caso ancora senza identità né spiegazioni certe. Ora, una testimonianza potrebbe fornire agli inquirenti un primo elemento utile per ricostruire le ore precedenti al ritrovamento. Sullo sfondo, una tenda, un uomo non identificato e una possibile traccia documentata.

Leggi anche: Tragedia in strada, 55enne trovata senza vita: poi l’atroce scoperta

Leggi anche: Incidente tra auto e bus di pendolari: tragedia tra le lamiere

Testimone chiave a Villa Pamphili

È un frammento di verità quello che arriva da una giardiniera del servizio comunale. Racconta di aver visto, verso fine maggio, una donna con una neonata e un uomo dalla “carnagione olivastra” nei pressi di una tenda nascosta da oleandri, lungo via Leone XIII. La tenda è la stessa ora sotto sequestro. “Qui non potete stare, dovete andarvene,” avrebbe detto loro in inglese, intimando di lasciare quel tratto di parco in cui è vietato campeggiare.

Questo rapido scambio, apparentemente insignificante, si trasforma ora in un potenziale punto di svolta. È la prima volta che qualcuno ammette di aver visto la donna e la bambina vive, in compagnia di un uomo, in quella precisa tenda. Un dettaglio che avvicina la scena del crimine a una storia di emarginazione invisibile, difficile da ricostruire.

Leggi anche: Garlasco, le vere parole della testimone della bici nera: cosa si scopre

La tenda e la traccia burocratica

Non è solo la testimonianza a restituire sostanza investigativa al caso. La tenda sequestrata, confermata come appartenente alle due vittime, proviene da un’associazione che distribuisce materiali ai senza fissa dimora. Chi la riceve, però, deve presentare un documento d’identità.

Una registrazione che potrebbe fornire un nome, una faccia, una data. Certo, quella tenda potrebbe essere passata per più mani, ma resta una traccia concreta per chi indaga. Un tentativo per entrare nell’universo degli invisibili, dove ogni passaggio lascia un segno flebile ma rilevabile. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la catena che ha portato quella madre e quella figlia ad accamparsi lì, isolate dal mondo, sotto un boschetto dimenticato.

Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva

Successiva
Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure