
Personaggi Tv. A due anni dalla sua partecipazione ad Amici, l’ex allievo torna a far parlare di sé. Ma non per la musica, bensì per un attacco frontale al programma che lo ha lanciato e alla sua conduttrice. Il brano Acido (Maria), pubblicato sui social, contiene versi espliciti e provocatori destinati a far discutere. Un testo che punta il dito contro il mondo della televisione e dell’industria musicale, e che rischia di trasformarsi in un caso mediatico e legale.
Leggi anche: La Rai si prende il programma cult di Mediaset, ma senza Bonolis: il retroscena

“Maria con lo strap-on”: il brano shock di Malia
È un testo destinato a scuotere le fondamenta del talent show più longevo della TV italiana, quello pubblicato da Malia sui social. Il singolo Acido (Maria) contiene versi durissimi, volutamente scioccanti, in cui il rapper rievoca la sua esperienza ad Amici senza filtri: “Penso a quando c’hanno scommesso…Sono entrato in un talent show, ne sono uscito diverso…Ho visto il prezzo del successo…Lingue marroni in cerchio…Maria con lo strap-on…La gente urlava ‘mettimelo dent**’…Il mio c**o non ha un prezzo…”. Parole pesanti, cariche di disprezzo, che hanno subito generato reazioni fortissime in rete. Il riferimento diretto a Maria De Filippi e alla trasmissione di Canale 5 non è velato, ma anzi brutalmente esplicito. Un testo che si inserisce nella scia di altri ex allievi polemici, come Martina Stavolo, che anni fa cantò Ma quali Amici, un attacco frontale a tutto il sistema del programma.

L’attacco al sistema musicale: “Meccanismi consolidati”
Ma Acido (Maria) non è solo una diss track contro Amici. Nei giorni successivi alla pubblicazione, Malia ha rincarato la dose con una serie di dichiarazioni sui social rivolte al mondo della discografia italiana. Il rapper ha criticato apertamente le dinamiche promozionali di alcuni grandi nomi del settore:
“È libero mercato che artisti grandi come Sfera Ebbasta, Lazza, si facciano campagne pagando creator di TikTok perché facciano video di 10 secondi, magari bambine che facciano faccettine da rinco****…”. Secondo Malia, quello che lui denuncia è un sistema ben noto ma mai contestato pubblicamente. “Nessuno dice niente perché sono meccanismi consolidati”. Un’accusa che alimenta il dibattito sul ruolo della promozione digitale nella musica di oggi e su quanto il successo sia spesso frutto più di strategia che di contenuto artistico.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva