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Garlasco, spunta l’ipotesi di una rogatoria internazionale: cosa succede

Omicidio Garlasco, Chi l'ha visto rivela il nome del terzo uomo misterioso

La nuova indagine sul delitto di Garlasco si muove su più fronti, alla ricerca di elementi inediti che possano chiarire definitivamente la morte di Chiara Poggi, avvenuta il 13 agosto 2007. Se da un lato l’incidente probatorio in corso non ha ancora prodotto novità di rilievo, dall’altro la procura di Pavia, guidata dal procuratore Fabio Napoleone, lavora nel massimo riserbo su una possibile rogatoria internazionale. Nessun elemento decisivo è emerso finora su Andrea Sempio, ma le indagini restano aperte su ogni pista possibile.

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Venerdì nuovo confronto per l’incidente probatorio: ma finora nulla incrina la condanna a Stasi

Il prossimo passo dell’indagine è fissato a venerdì 4 luglio, con una nuova seduta dell’incidente probatorio, dedicata ancora una volta alla ricerca di tracce biologiche sui reperti conservati dal giorno dell’omicidio. Si lavorerà sull’apertura di plichi sigillati con materiali prelevati in fase autoptica.

Ma fino a questo momento, nessuna delle analisi condotte ha messo in discussione la sentenza definitiva di condanna a 16 anni inflitta ad Alberto Stasi. I reperti esaminati nella spazzatura della villetta di via Pascoli, come già noto, hanno restituito solo DNA di Chiara Poggi e dello stesso Stasi. Niente che possa chiamare in causa terzi.

Nessuna traccia di Sempio sulla scena del crimine

Sul piano strettamente tecnico, non è emersa alcuna traccia biologica riconducibile ad Andrea Sempio nei reperti finora esaminati. Le fascette para-adesive — che avrebbero potuto contenere impronte — risultano inutilizzabili, mentre l’impronta 33, al centro di discussioni passate, non è più disponibile, poiché l’intonaco che la conteneva è stato distrutto dopo la condanna di Stasi.

Anche gli oggetti prelevati dalla spazzatura non mostrano tracce genetiche diverse da quelle della vittima e del condannato. Nulla, per ora, che possa offrire riscontri concreti alla tesi investigativa che ipotizza la presenza di almeno due persone sulla scena del delitto. Tra le mosse valutate dalla procura c’è quella di una rogatoria internazionale.

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