
News TV. Ogni estate, da ormai tredici anni, Rai Uno accende la nostalgia del suo pubblico con TecheTecheTè, il programma che fa rivivere la storia della televisione italiana attraverso un accurato lavoro di montaggio e selezione d’archivio. In onda nell’access prime time dal 2012, la trasmissione è diventata un vero e proprio appuntamento fisso per milioni di telespettatori, con una media che oscilla tra i 2,4 e i 3 milioni di spettatori e uno share che supera spesso il 18%.
Anche quest’anno, dopo una breve pausa dovuta all’inserimento in palinsesto di “Top Ten” con Bianca Guaccero, il programma è tornato e continua a regalare perle vintage e momenti indimenticabili della televisione italiana. Ma non tutti sanno che dietro ogni puntata si cela un lavoro meticoloso e creativo, firmato da un vero appassionato della materia: Massimiliano Cané. Sul cammino di Cané e degli altri autori però ci sono stati degli ostacoli e alcuni artisti infatti, hanno messo dei vincoli.
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Il lavoro dietro le quinte di Massimiliano Cané
Giornalista e autore televisivo, Massimiliano Cané ha costruito la sua carriera partendo da figurante negli show degli anni ‘90 fino alla collaborazione con Paolo Limiti in “Ci Vediamo in TV”. Oggi è il curatore di TecheTecheTè, e con il suo team si occupa di tutto: dalla ricerca dei materiali nei giganteschi archivi Rai, alla scelta dei temi e alla selezione delle clip. Cané è noto anche per la sua attenzione ai dettagli e la voglia di riportare alla luce figure spesso dimenticate: celebri le monografie dedicate a Dalida, Leopoldo Mastelloni o Irene Fargo, in cui il programma ha saputo riscoprire il fascino e il talento di nomi a volte ingiustamente messi in ombra.
«Il tema di una puntata può nascere da una canzone, da un’intuizione personale o anche da una richiesta di un artista o di un dirigente Rai», ha raccontato Cané in un’intervista al quotidiano Il Giornale. «Io mi faccio ispirare ascoltando musica in macchina, come si dice adesso… spesso mi “sblocca un ricordo”. Poi prendo appunti, costruisco la scaletta, seleziono le clip. È un lavoro lungo, ma creativo».
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