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Caro carburante, i supermercati rischiano di restare vuoti: cosa sta succedendo

Il prezzo del carburante nell’ultimo anno è aumentato ogni giorno sempre di più. Il ministero dello Sviluppo economico aggiorna mese per mese il prezzo medio dei carburanti: a febbraio del 2021 il costo della benzina era di 1,5 euro al litro, poi è stato un crescendo continuo fino agli 1,7 di gennaio 2022. Questo significa che se lo scorso anno un pieno di benzina (cinquanta litri) costava 75 euro, oggi si arriva ai 100 euro. Tutto ciò si ripercuote anche sui trasporti. Con un effetto valanga che potrebbe ripercuotersi direttamente sui consumatori, ad esempio potrebbero ritrovarsi con i supermercati vuoti. A lanciare l’allarme è stata la sigla Unatras, che riunisce le associazioni nazionali dell’autotrasporto, messo in ginocchio dal caro carburante. (Continua dopo la foto)

Caro carburante, i supermercati rischiano di restare vuoti: cosa sta succedendo

Il caro carburante potrebbe portare a delle proteste riguardanti il settore dell’autotrasporto e tutto ciò potrebbe avere delle conseguenze drastiche anche per i consumatori. A lanciare l’allarme è stata la sigla Unatras, che riunisce le associazioni nazionali dell’autotrasporto. L’unione ha scritto una lettera al Governo nella quale chiede di dare risposte concrete entro il 17 febbraio 2022, quando ci sarà un nuovo vertice in cui bisognerà evitare un pericolo concreto, ovvero quello di non trovare più prodotti nei supermercati. Come riportato da Qui Finanza, “la situazione è allarmante, e sono già previste diverse manifestazioni unitarie in diverse regioni e che, senza un intervento decisivo del Governo, potrebbero portare alla fine a un fermo dei servizi. Che rischia di paralizzare il Paese”. Infatti, oltre l’80% delle merci che giungono nei vari supermercati d’Italia viaggia su gomma. (Continua dopo la foto)

Gli interventi richiesti dall’Unatras al Governo

Per evitare il rischio di lasciare i supermercati e i negozi senza più merci, l’Unatras ha chiesto degli interventi urgenti al Governo attraverso le seguenti misure: provvedimenti economici di sostegno alla categoria degli autotrasportatori, con crediti di imposta per i costi sostenuti per i carburanti; un meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio; ripubblicazione aggiornata dei costi di esercizio da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e apertura di un tavolo permanente per regolamentare il settore e analizzare le norme europee in tema di accesso al mercato e la semplificazione burocratica, oltre alla revisione degli obblighi formativi, per permettere l’accesso al lavoro a più conducenti.

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