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La parabola di Fabio Macellari: “Guadagnavo miliardi, ora faccio il muratore”

Non è così difficile perdere la notorietà conquistata. Fabio Macellari aveva tutto quando a 26 anni è approdato all’Inter in serie A: l’anno dopo è cominciata la sua discesa negli inferi per via della cocaina. Oggi il calcio, quel mondo che tanto amava, è lontanissimo. Sembra sia trascorsa una vita: dopo aver fatto il panettiere e il cameriere, l’ex terzino fa il muratore ad Amatrice, in un’impresa edile, impegnata nella ricostruzione del comune colpito dal terremoto del 2016. Macellari vive lì assieme al figlio Matteo, avuto dalla moglie Claudia nel 2006, da cui si è separato. (continua a leggere dopo le foto)

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La parabola di Fabio Macellari: “Guadagnavo miliardi, ora faccio il muratore”

“Io ero nato per questo, per giocare a San Siro in Serie A”. Eh già, Fabio Macellari sentiva di essere un predestinato e da giovanissimo. Come se il calcio fosse una missione, un obiettivo da raggiungere. L’approdo all’Inter è stato il punto più alto della sua carriera, che ha poi preso una strada sbagliata. Tutta colpa della cocaina che l’ha portato a dire addio al calcio professionistico. (continua a leggere dopo le foto)

Il suo sogno di bambino? Arrivare in serie A

“Il mio sogno da bambino? Ho delle immagini fortissime che ho ancora davanti quella di una partita a San Siro, dove mi portavano a vedere sia il Milan che l’Inter, ho questo ricordo dove io nel momento in cui ho visto entrare in campo questi giocatori con lo stadio di San Siro pieno, la cosa che mi è arrivata è stata ‘qua ci giocherò anch’io’ e non era una cosa per dire, era già partita la missione. Io ero nato per questo”, la sua testimonianza. Come ricostruisce ‘Fanpage’ Macellari riuscì a realizzare il suo sogno: venne acquistato dall’Inter, perché voluto da Lippi, che tuttavia fu esonerato già ad ottobre, e sostituito da Tardelli, in un’annata non proprio memorabile per la squadra. Relegato al ruolo di panchinaro, Macellari lasciò il club nerazzurro dopo appena un anno, andando al Bologna, dove con Guidolin tornò ad essere titolare. Poi arrivò l’infortunio e la droga. (continua a leggere dopo le foto)

Fabio Macellari e il tunnel della droga: una discesa agli inferi

“Non l’avevo mai provata prima, io ho iniziato a fumare a 26 anni. Come succede? In questi momenti di pausa hai donne in qualsiasi momento, in qualsiasi modo – perché poi io sono anche un po’ figlio di migno**a – ma questo non bastava più, perché voglio dire se tu conosci una per mezz’ora e poi dopo 35 minuti sei a casa con lei… voglio dire non basta più niente. Arrivi al campo e ti buttano il fogliettino col numero di telefono, la conosci anche al al semaforo: ‘ci sentiamo? ti do il numero telefono?’, ‘va bene’. Cioè, capito, quindi non basta più niente, c’è bisogno di alzare la posta perché ti stavi annoiando”, ha raccontato l’ex calciatore. (continua a leggere dopo le foto)

Fabio Macellari si racconta: “Droga? La prima volta a casa mia a Bologna”

“La prima volta? A casa mia a Bologna. Dai proviamo questa cosa, tanto dentro la mia testa ho pensato: sono talmente mentalmente forte che io posso farlo e domani smettere. Questo è l’errore che fanno tutti quanti, cioè ci son cose sono più forti oppure sei tu presuntuoso. O le sottovaluti o sei presuntuoso, comunque è da lasciarle perdere, ci sono delle cose proprio che bisogna lasciare perdere, cioè non bisogna neanche iniziare, neanche se ti senti Superman perché è l’errore che poi ti compromette tutto. Da quel momento cosa cambia nella mia testa? C’è un mondo parallelo legato a donne di quel mondo e un mondo normale. La normalità non bastava più, Michael Douglas aveva quella malattia del sesso, io penso di avere avuto anche quella. C’erano delle delle donne che non erano belle, erano da copertina, delle donne pazzesche che non vedi nella vita normale. Il fatto di dire: ‘tu vieni qui e stai con me’ è sbagliato ma mentalmente è eccitante in maniera pazzesca. Quindi uno lo ha fatto perché è giovane, perché è stupido, perché voleva farlo e poi in più purtroppo è andato a sbattere in questa maledetta cosa”, ha detto sempre Macellari. (continua a leggere dopo le foto)

Oggi l’ex calciatore conduce una vita completamente diversa

Oggi Macellari conduce una vita completamente diversa: dopo aver lasciato il calcio professionistico nel 2006 ha giocato a livello dilettantistico per un’altra decina d’anni, ma già aveva cominciato a svolgere altri lavori per andare avanti. “Se prima di cadere nella cocaina avevo messo da parte da qualche cosa? Sì, Madonna mia, avevo già dieci appartamenti. Se adesso c’è ancora qualcosa, è bene che sia intestato a mio padre e mia madre, quindi sono con le spalle coperte, la fortuna è questa, perché sennò altrimenti io veramente ho le mani bucate, ma non perché usando quella cosa, perché poi alla fine ho un rapporto coi soldi che che se li ho in tasca dico ‘oggi offro io’, perché so che domani offrirai tu. In realtà spesso e volentieri trovavi gente che poi alla fine ti erano intorno per sfruttarti e basta…”, ha confidato l’ex campione. Il racconto fiume di Fabio Macellari è tutto in un podcast che trovate alla fine dell’articolo. Leggi anche —> “Striscia la Notizia”, inviato e cameramen presi a botte: cos’è successo

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