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“Mio figlio è uscito blu”: la clamorosa rivelazione dell’attrice, un parto da incubo

Personaggi Tv. Un racconto drammatico, intimo e potente. La nota attrice italiana, volto amato del cinema e della televisione, ha deciso di rompere il silenzio su uno dei momenti più duri della sua vita: la gravidanza e il parto del suo primo figlio. Dopo un’esperienza vissuta come un trauma profondo, ha scelto di trasformare quel dolore in impegno concreto. Oggi è diventata Doula e ha lanciato il progetto “La luna storta”, per sostenere altre donne nel delicato percorso della maternità.

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Un sogno diventato incubo: “Mio figlio ha perso il battito, poi è uscito blu”

In un’intervista a La Repubblica, Francesca Inaudi ha raccontato senza filtri il dramma vissuto durante la sua prima gravidanza, diventata ben presto un incubo. L’attrice, oggi madre di un bambino di 5 anni, ha svelato che, nonostante il desiderio fortissimo di diventare madre, i primi mesi sono stati segnati da una profonda depressione: “I primi tre mesi ho avuto una forte crisi emotiva, poi ho capito che era la botta ormonale”. Il momento più drammatico, però, è arrivato alla 37esima settimana, quando ha scoperto che il bambino era in posizione podalica. “Ero in America, mi hanno terrorizzata con manovre, agopuntura, esercizi a testa in giù. Poi il cordone si è attorcigliato al collo, ha perso il battito. Mi hanno lanciata in sala operatoria per un cesareo d’urgenza. Ho fatto in tempo a pensare: ‘Ci vediamo dall’altra parte’. Mio figlio è uscito blu.” Una testimonianza cruda, che dà voce al trauma spesso taciuto del parto d’urgenza e della paura di non farcela.

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Una ferita invisibile: “Sognavo di morire annegata”

Dopo il parto, come spesso accade, la sofferenza non è finita. Il ritorno a casa e la gestione del neonato hanno aperto un nuovo capitolo di dolore silenzioso. “Per settimane ho sognato di morire annegata”, ha confessato Inaudi. Le difficoltà nell’allattamento e la mancanza di una figura di riferimento l’hanno lasciata sola e disorientata: “Mi mancava qualcuno che mi spiegasse cosa stavo vivendo. Che dicesse al mio compagno: ‘È reale’. E invece non c’era nessuno”. Nonostante fosse figlia di un ginecologo, la mancanza di educazione e consapevolezza sul post-parto è stata travolgente. L’attrice sottolinea come le madri vengano spesso lasciate sole, senza strumenti, né ascolto: “Volevo solo che qualcuno mi dicesse: ‘Ci sono passata’. Che mi accompagnasse”. Questa consapevolezza è diventata il seme di un cambiamento radicale, una nuova vocazione nata dal dolore.

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