Garlasco, la Cassazione conferma la semilibertà ad Alberto Stasi: cosa potrà fare
In una dichiarazione ufficiale, l’ex direttore del carcere di Bollate, Giorgio Leggieri aveva spiegato che “non si sono rilevate infrazioni alle prescrizioni”. Ora, la decisione è stata resa pubblica: è stata rigettata l’istanza di revoca per illegittimità e Stasi conserva la sua semilibertà. Cosa significa? “Non avrà più limiti rispetto ai percorsi. Si potrà muovere liberamente. Bisognerà capire con quali mezzi: sicuramente con i mezzi pubblici, ma se vorrà la macchina dovrà essere autorizzata. Avrà le prescrizioni classiche, come non portare armi e non parlare con pregiudicati”, riporta Fanpage. Stasi, inoltre, non potrà andare a Garlasco.
L’udienza odierna si è svolta in forma cartolare, cioè senza la presenza fisica delle parti, basandosi unicamente sull’analisi degli atti. I giudici supremi avevano due opzioni a disposizione: confermare la semilibertà, avallando quanto deciso a Milano oppure accogliere il ricorso della procura e rinviare il caso al Tribunale di Sorveglianza per una nuova valutazione.
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Un caso che continua a dividere
L’omicidio di Chiara Poggi rimane un caso emblematico, oggetto di discussioni e analisi anche a distanza di anni e continua a sollevare interrogativi su giustizia e media, evidenziando la complessità delle dinamiche legali. Questo recente sviluppo legale potrebbe avere ripercussioni significative, non solo per Stasi ma per la percezione pubblica del sistema giudiziario.
Il caso di Stasi è stato seguito da vicino dai media e dalla popolazione, rappresentando un esempio di come la giustizia debba confrontarsi con l’opinione pubblica e le sue aspettative. La decisione della Corte di Cassazione potrebbe dunque segnare un punto di svolta in una vicenda che ha lasciato un segno indelebile nella storia giudiziaria italiana.