I rischi per la salute: sintomi da non sottovalutare
I principali sintomi da esposizione all’ovatossina includono:
- Irritazioni respiratorie (tosse secca, congestione nasale, bruciore alla gola)
- Sintomi oculari (congiuntiviti)
- Problemi cutanei (dermatiti)
- Disturbi sistemici (mal di testa, nausea, stanchezza, febbre)
Nei casi di ingestione di organismi contaminati (molluschi, crostacei), possono comparire vomito, diarrea, dolori muscolari e difficoltà respiratorie. Generalmente, i disturbi si attenuano rapidamente allontanandosi dalla spiaggia. Tuttavia, in caso di intossicazione alimentare sospetta, è fondamentale rivolgersi al medico o al pronto soccorso.

Quando scatta l’allarme: soglie di attenzione e prevenzione
Secondo le Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità (Rapporto ISTISAN 14/19), l’Ostreopsis ovata diventa realmente pericolosa quando:
- Si superano le 30.000 cellule/litro e si verificano condizioni favorevoli alla dispersione aerea (vento da mare, mareggiate).
- Si raggiungono oltre 100.000 cellule/litro, anche in assenza di condizioni meteo critiche.
- Si osserva presenza in superficie di materiale denso dovuto alle fioriture.
La fase di allerta viene dichiarata quando:
- Le concentrazioni sono tra 10.000 e 30.000 cellule/litro, con condizioni meteo favorevoli allo sviluppo.
- Oppure tra 30.000 e 100.000 cellule/litro, ma con condizioni meteo sfavorevoli alla formazione di aerosol.
In questi casi, si possono verificare disturbi irritativi cutanei e respiratori nei frequentatori delle spiagge. Le autorità locali devono attivare monitoraggi ambientali, misure preventive e quando necessario divieti di balneazione. La diffusione dell’alga Ostreopsis ovata rappresenta un fenomeno sempre più ricorrente, strettamente legato ai cambiamenti climatici e all’aumento delle temperature marine. La prevenzione passa da un’informazione corretta, da comportamenti responsabili e da un monitoraggio continuo da parte delle autorità. Fino all’autunno, sarà importante seguire con attenzione gli aggiornamenti delle ARPA e rispettare le eventuali limitazioni nei tratti di costa interessati. Il mare può essere un piacere, ma anche un rischio invisibile.