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Angela Celentano, proseguono le indagini: non tutto è perduto

Una nuova speranza si apre per la famiglia di Angela Celentano. E si apre grazie ad un nuovo troncone di inchiesta che accenderebbe i riflettori su un’altra pista. Angela Celentano è scomparsa sul Monte Faito (Vico Equense) ormai 27 anni fa. Gli esami del Dna su una ragazza sudamericana che sembrava potesse essere la bimba scomparsa hanno dato esito negativo: la famiglia Celentano dovrà ancora proseguire le ricerche della figlia. (Continua dopo le foto…)

Angela Celentano, la famiglia non si arrende: cos'è la pista turca
Angela Celentano, proseguono le ricerche: cos'è la pista turca

Angela Celentano, proseguono le ricerche: cos’è la pista turca

Dopo i deludenti risultati del test del Dna prelevato alla modella venezuelana che hanno escluso la sua appartenenza alla famiglia Celentano, non resta che la pista turca. Mamma Maria, papà Catello e le sorelle, dopo le varie piste percorse sempre senza successo in questi lunghi anni, possono aggrapparsi solo alle tracce che portano verso la Turchia. Come si è arrivati alla possibilità di percorrere questa pista?

Nel 2009, una donna, Vincenza Trentinella, aveva raccontato di aver ricevuto alcune informazioni da parte di un prelato, don Augusto. L’uomo di chiesa, a sua volta, aveva ricevuto delle confidenze relative alla scomparsa della bambina. Secondo gli informatori, Angela oggi vivrebbe sull’isolotto di Buyukada in Turchia con quello che lei crede essere suo padre: un uomo che di professione fa il veterinario. La bimba quindi sarebbe stata vittima di un giro di adozioni illegali. (Continua dopo la foto…)

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I prossimi risultati della pista turca

Due anni fa, si è optato per la riapertura del fascicolo già archiviato nel 2010, dopo le indagini dei carabinieri del Ros, da parte della Dda di Napoli. Una perizia ha escluso la corrispondenza dei tratti somatici, ma secondo il gip del tribunale di Napoli ci sono delle imprecisioni sull’identità del veterinario, presunto padre adottivo di Angela. Gli investigatori avrebbero interrogato la collega Fahri Dal, che esercita la professione di veterinario nello stesso studio, invece che l’uomo protagonista della vicenda.

Ora ci sono altri cinque mesi di tempo per ripetere questo accertamento, riporta Il Mattino. Saranno mesi dolorosi per la famiglia di Angela, delusa dall’esito del test del Dna, ma decisa a percorrere questa pista per ritrovare la figlia scomparsa.

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