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Furto al Concertone del Primo Maggio: strumenti rubati e rabbia tra i musicisti

Cos’è successo

Alcuni ladri hanno preso di mira un furgone parcheggiato nei pressi della piazza, riuscendo a sottrarre una serie di strumenti musicali e valigie di proprietà di una delle band che si era esibita sul palco. L’episodio è stato reso noto attraverso un appello social, in cui si chiede aiuto alla comunità per ritrovare almeno parte dell’attrezzatura sottratta.

Il furto è avvenuto forzando il vetro del furgone e ha portato via strumenti cruciali per la band, tra cui una chitarra acustica, un basso e una pedaliera. “Stiamo procedendo con la denuncia formale – si legge nel post – ma confidiamo anche nell’aiuto di tutti voi“. L’invito è quello di diffondere il messaggio e condividere le immagini, nella speranza che qualcuno possa fornire segnalazioni utili. (Continua…)

La band colpita dal furto

I Benvegnù, gruppo musicale storico formatosi attorno al cantautore Paolo Benvegnù, scomparso improvvisamente lo scorso dicembre, sono stati i principali bersagli di questo furto. La band aveva offerto una performance in onore del compianto artista, accompagnata da Brunori Sas ed Ermal Meta. Sul loro profilo Instagram, hanno diffuso un messaggio accorato corredato di immagini e descrizioni dettagliate degli strumenti rubati, sperando nell’aiuto di chiunque possa fornire informazioni utili.

L’accaduto ha scosso profondamente l’intera comunità musicale, ancora legata al ricordo di Benvegnù e alla sua musica. La solidarietà sui social è stata immediata e numerosa, con molti artisti e fan che si sono uniti all’appello per recuperare gli strumenti rubati. Questo gesto criminale ha colpito al cuore una serata che avrebbe dovuto essere esclusivamente dedicata alla musica e al ricordo di un grande artista.

L’evento rappresenta una battuta d’arresto per la band, che deve ora affrontare non solo la perdita materiale ma anche il dolore emotivo di vedere violato un momento di memoria e celebrazione. Il furto di strumenti musicali, in particolare, va oltre il semplice danno economico, poiché ogni pezzo è unico e spesso insostituibile, carico di significati personali e professionali.

La speranza è che la condivisione di informazioni sui social media possa portare a un recupero almeno parziale degli strumenti sottratti. Gli appelli sui social network sono accompagnati da un forte desiderio di giustizia e di chiudere il cerchio di questa triste vicenda con un esito positivo. La comunità musicale, unita e solidale, continua a sostenere la band in questo momento difficile, dimostrando ancora una volta la forza della musica nel creare legami indissolubili.

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